I contributi a fondo perduto previsti dal decreto Sostegni bis sono partiti in ritardo rispetto alla data indicata del 16 giugno perché “dall’interlocuzione degli uffici del Mef con quelli della Commissione Ue è emersa la necessità di approfondimenti sugli strumenti di monitoraggio approntati da parte dei Paesi membri per il rispetto delle condizioni previste dal quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, il Temporary framework“. A spiegarlo è stato lo stesso ministro dell’Economia, Daniele Franco, durante il question time al Senato. “Non appena si sono concluse tali verifiche il ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate hanno immediatamente attivato le procedure di pagamento che tecnicamente erano già state predisposte”, ha aggiunto, ricordando che sono stati 1 milione e 770mila i bonifici “con controvalore di oltre 5 miliardi, cui si aggiungono 38mila soggetti che si vedono riconoscere sempre in maniera automatica un credito imposta per 166 milioni”.
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