Nel corso della tavola rotonda a tema biocarburanti e e-fuel, la casa giapponese ha ribadito il suo impegno nella ricerca di soluzioni diversificate per progettare il futuro dei trasporti, confermando comunque il proprio sì all'elettrificazione. Anche con la prossima MX-5, che sarà a batteria
Quando si parla del futuro della mobilità, per Mazda la parola d’ordine è “multi-solution”. Lo aveva già sottolineato a febbraio 2021, con l’ingresso nella eFuel Alliance, che la sua posizione rispetto a come affrontare la transizione ecologica è quella di pensare e sviluppare più soluzioni contemporaneamente, senza cristallizzarsi in modo ostinato solo sull’elettrificazione.
Aspetto che rappresenta comunque un tema centrale anche per la strategia del marchio giapponese. Il piano strategico Sustainable Zoom Zoom 2030, infatti, prevede che tra il 2022 e il 2025 siano introdotti di 5 modelli full hybrid, 5 ibridi plug-in e 3 elettrici, e quindi un’elettrificazione del 25% della gamma totale entro il 2030. Ma si tratta, per l’appunto, solo di una parte del più ampio piano che Mazda intende far proprio per contribuire al processo di decarbonizzazione dei trasporti.
“Crediamo che si possa fare molto di più per la mobilità verde, se non ci si focalizza solo su una tecnologia come per esempio l’elettrificazione” ha dichiarato Wojciech Halarewicz, vice presidente di Sales & Customer Service di Mazda Europa, durante una tavola rotonda virtuale a tema biocarburanti e e-fuel, che ha visto coinvolti anche Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di ENI, Roberto Pietrantonio a.d. di Mazda Italia e Davide Bonalumi, docente di sistemi energetici del Politecnico di Milano. Una discussione organizzata anche in vista del 14 luglio, data in cui la Commissione Europea presenterà ufficialmente il piano sulla neutralità climatica (il pacchetto Fit for 55) che chiama gli stati membri a raggiungere una riduzione del 55% di CO2 entro il 2030.
Nel corso della tavola rotonda, Halarewicz ha sottolineato che per Mazda non c’è soluzione reale al raggiungimento di una neutralità climatica se non quella che preveda lo sviluppo di un ventaglio di tecnologie diverse (“il futuro è multi-solution”).
Nella eFuel Alliance, infatti, Mazda – attualmente presente come unico costruttore automobilistico – sta collaborando allo sviluppo di nuove tecnologie a sostegno della mobilità basate su idrogeno e combustibili rinnovabili e neutri in termini di CO2, i cosiddetti “biocarburanti evoluti”. Poi, sempre a proposito di biocarburanti, un altro impegno intrapreso insieme agli enti accademici giapponesi è un progetto di ricerca su quelli derivanti da alghe marine, che rappresentano di fatto la terza generazione dei biofuel.
Tutto questo, però, non distoglie Mazda dal programma di elettrificazione, che si traduce anche in una diffusione della cultura legata alla mobilità elettrica: l’auto elettrica “ha un paradigma di utilizzo diverso dal tradizionale, il che costituisce una barriera ad oggi, e noi stiamo lavorando molto sul tema consapevolezza, già dal lancio della nostra prima elettrica MX-30” ha spiegato Pietrantonio, “attraverso seminari fisici, webinar, e un e-contact center”, quest’ultimo in particolare uno sportello attivo h24 per chiedere informazioni sul mondo dei motori a batterie.
A suffragio dell’impegno concreto di Mazda nell’elettrificazione è poi arrivata, nelle ultime ore, anche la conferma che sì, sarà a batterie perfino la prossima Miata, ma senza specificare ancora se in versione full electric o ibrida.