Fate sesso con malizia, creatività e un po’ di perversione ma giocate sul sicuro. Le oramai celeberrime “linee guida” in materia sessuale della città di New York in periodo Covid registrano un aggiornamento un po’ meno restrittivo e un po’ più possibilista. Per quella che oramai ovunque nel mondo viene definita “slutty summer”, l’estate sporcacciona insomma, cioè il primo periodo in cui ci si torna a toccare e sfiorare fisicamente dopo mesi di lockdown, le istituzioni newyorchesi rinnovano i loro consigli.
“Fatelo in modo stravagante, siate creativi nelle posizioni sessuali e rispetto alle barriere fisiche per consentire il contatto sessuale ma prevenendo il contatto ravvicinato faccia a faccia”, spiega il dipartimento della salute della Grande Mela per incentivare alla copula, e allo stesso tempo tutelarsi dal contagio. Già, perché anche da vaccinati – e a New York il 52% dei residenti è vaccinato con due dosi, oltre il 70% con una – si può essere contagiosi. Così giusto per fare un esempio, le istituzioni newyorchesi dicono: fate pure delle orge e delle gang bang, ma in spazi ampi, aperti, ben arieggiati ma evitate di baciarvi. Altra raccomandazione: lavatevi bene le mani (!) prima e dopo aver fatto sesso. E ancora: se vi masturbate insieme, state distanti o nel caso indossate una mascherina.
Le indicazioni più “aperturiste” fanno seguito a diversi consigli/indicazioni che il dipartimento di salute pubblica di New York hanno elargito in tempi di pandemico lockdown. Non ultima l’aver sconsigliato vivamente il cosiddetto “rimming”, cioè non avventurarsi ad usare la lingua sull’ano del/la partner più o meno occasionale. Infine un consiglio ancor più importante rispetto all’uso di protezioni ben oltre il Covid. Secondo il Centers for disease control and prevention è il sesto anno consecutivo che negli Stati Uniti si registra un aumento delle malattie sessualmente trasmissibili dovute alla mancanza di protezione nei rapporti sessuali e anche la mancata cura del proprio corpo e delle proprie patologie. Infatti, solo nel 2019 sono stati registrati 2milioni e mezzo di casi di clamidia, gonorrea e sifilide.