Il blocco dei licenziamenti potrebbe continuare solo per le aziende che hanno maggiormente usato la cassa Covid. E’ una delle ipotesi di intervento per evitare la ripresa in tutti i settori manifatturieri, che senza interventi scatterà l’1 luglio. Nei giorni scorsi era dato per certo che il governo con un decreto ponte atteso entro martedì avrebbe prolungato lo stop solo per alcuni settori più in difficoltà: tessile e calzaturiero. Ma i sindacati, sabato in piazza per chiedere di ripensarci, fanno notare che una norma del genere sarebbe di difficile attuazione perché sarebbero escluse le imprese che lavorano a monte e a valle nella stessa filiera. Inoltre il blocco selettivo rischia di non passare il vaglio della costituzionalità. Di qui l’idea di stabilire un criterio oggettivo, come appunto l’incidenza della cig Covid. Per le aziende interessate continuerebbe il blocco e la cassa Covid gratuita verrebbe prorogata di conseguenza. “Cerchiamo di capire esattamente dove si è usata più cassa, dove si è dovuto ricorrere di più agli ammortizzatori di carattere straordinario e sulla base di questi proviamo a costruire degli strumenti che tengono conto di questi dati”, aveva anticipato sabato il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
La sintesi per trovare l’intesa sui nodi aperti è affidata alla cabina di regia convocata per domani alle 17.30 dal premier Mario Daghi. Il decreto, finanziato con i 3-4 miliardi di fondi stanziati ma non spesi per i contributi a fondo perduto, conterrà anche il nuovo rinvio delle cartelle esattoriali e un intervento per i Comuni a rischio default.
Tavoli di crisi – Nel pacchetto lavoro anche i progetto di rinnovare la Cigs per le 85 aziende coinvolte nei tavoli di crisi aperti al Mise.
Comuni – Tra le norme quella sostenuta dal vice ministro Laura Castelli per dare un mese in più ai Comuni per approvare i regolamenti e le tariffe Tari, termine che passa dal 30 giugno al 31 luglio. Ma sul tavolo anche l’eventuale rinvio dei termini per decidere piani economico finanziari dei Comuni in dissesto.
Stop Imu con blocco sfratti – Tra le misure in cantiere anche lo stop al pagamento della rata Imu di dicembre per i proprietari che subiscono gli effetti del blocco degli sfratti.
Incentivi alle imprese – Nel dl è atteso anche il rifinanziamento per circa 700 milioni della nuova Sabatini, ovvero gli incentivi per investimenti in innovazione da parte delle imprese delle imprese a secco dal 2 giugno scorso.
Fisco, alt cartelle fino al 31 agosto – In arrivo un nuovo slittamento al 31 agosto della notifica delle cartelle esattoriali, bloccate da marzo e sposterebbe a fine settembre anche i termini di ripresa dei pagamenti delle 16 rate fin qui sospese per chi in passato ha chiesto un piano di rateizzazione. Notifiche e versamenti che, finita la stagione delle proroghe, andrebbero diluiti nell’arco del biennio.