Nella puntata di Quarto Grado in onda venerdì 25 giugno il padrone di casa ha deciso di replicare alla signora Maggio, affrontando il caso di Denise, nonostante la presenza di una diffida: "La priorità è quella dei fatti"
Piera Maggio nei giorni scorsi aveva annunciato attraverso i suoi profili social di aver diffidato la trasmissione “Quarto Grado“: “Si diffida il programma Quarto Grado a non trattare più il caso di mia figlia, né a citare il mio nome o quello di mia figlia a causa delle continue, reiterate frasi offensive nei miei confronti affermate con veemenza inopportuna, senza contegno, da parte di Carmelo Abbate e senza nessuna presa di distanza da parte di Nuzzi, dimostrando al contrario, un plateale atteggiamento di parte e non certamente garantista. Ci si riserva di querelare il programma e gli autori che consentono questo scempio delle vittime di un reato”, aveva comunicato la mamma di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo 17 anni fa, dopo aver già reso pubblico un messaggio di indignazione inviato su Whatsapp al conduttore Gianluigi Nuzzi, nel mirino soprattutto il giornalista Carmelo Abbate.
Nella puntata di Quarto Grado in onda venerdì 25 giugno il padrone di casa ha deciso di replicare alla signora Maggio, affrontando il caso di Denise, nonostante la presenza di una diffida: “Se mamma Piera Maggio vuole delle scuse da noi, io le faccio”, ha così esordito Nuzzi. “C’è un patto importante tra Quarto Grado e voi telespettatrici e telespettatori che ci seguite. Questo patto ha una sola regola: la notizia prima di tutto. Questo vuol dire che noi non tacere su nulla, noi rispettiamo tutti e non abbiamo la presunzione di risolvere i casi. Certo, possiamo avere un ruolo di stimolo per le indagini, raccontando però tutto, proprio tutto. E questo lo possiamo fare senza farci dettare le scalette o i temi da nessuno, se non dalla cronaca. La priorità è quella dei fatti”.
“Questo è il nostro patto con voi. Io ho in testa una parola, che ripeto sempre a me stesso: ‘rispetto’. Per le vittime, per i loro parenti. Noi non inseguiamo il gossip o i ‘si dice’. Noi seguiamo il lavoro degli inquirenti, le testimonianze, i verbali, le relazioni di servizio, le sentenze, le motivazioni: tutto quel materiale che gli inquirenti compongono per arrivare alla verità e alla giustizia”, ha continuato la sua replica il giornalista: “Da quando io conduco ‘Quarto Grado‘, ho un grande e unico rammarico, quello di non essere stato presente quando è scomparsa la povera Denise, perché ‘Quarto Grado’ allora non c’era. Se noi ci fossimo stati avremmo presidiato la giustizia e la verità”.
Il conduttore ha poi difeso il lavoro della propria squadra, aggiungendo in un passaggio successivo: “Non si può diffidare l’informazione” mostrando poi rabbia per le indagini che “sono state fatte male, malissimo” e ancora oggi “c’è tanta, troppa confusione”, da qui la citazione dell’ex pm Maria Angioni. Una replica che ha portato a un nuovo botta e risposta, in serata è arrivato un post di Piera Maggio, la mamma di Denise ha così commentato: ““Siamo stupidi? …ANDREMO AVANTI… Nelle sedi opportune. #DenisePipitone #VeritàPerDenise #Rispetto?“.