Parla dell’avanzamento della campagna di immunizzazione e ribadisce l’obiettivo a fine settembre, ovvero quello di arrivare entro quella data all’80% della popolazione vaccinata. Ma il commissario Francesco Figliuolo, ospite a Domenica In, ammette che su AstraZeneca, il siero anglo-svedese che nel corso delle settimane è stato sospeso e successivamente raccomandato soltanto agli over 60, “forse si poteva comunicare meglio”. “Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Va detto che ci sono delle giustificazioni anche perché su AstraZeneca ci sono state oltre 10 indicazioni diverse nel tempo ma questo è figlio di un virus che è mutevole, di un rapporto rischi-benefici che cambia nel tempo e di quello che fa la farmacovigilanza sia nel mondo, si in Europa, sia in Italia. In un’altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi, ora invece possiamo usare altri vaccini per l’eterologa con la seconda dose” di Astrazeneca.

La comunicazione di Figliuolo – Il generale, però, parla delle decisioni della farmacovigilanza senza accennare a quanto avesse dichiarato lui stesso a inizio maggio quando, anche se era scattata l’autorizzazione di AstraZeneca solo per gli over 60, aveva considerato che, stando alle evidenze sul campo e ai risultati in Regno Unito, si poteva pensare di estendere l’uso di Astrazeneca alla “classe di età inferiore ai 60 anni. Il motivo? Rispettare la tabella di marcia del Piano vaccini ed evitare che in estate milioni di fiale rimangano accatastate nei magazzini. Poi il caos è proseguito a seguito degli Open day promossi – con la benedizione dello stesso Figliuolo – dalle regioni per somministrare AstraZeneca anche ai giovani, nonostante fosse uscita già la raccomandazione di Aifa che lo indicava per gli over 60. A inizio mese, a seguito delle polemiche insorte dopo i ricoveri in gravi condizioni di giovani donne sottoposte all’inoculazione, Figliuolo aveva poi dichiarato che il siero può essere utilizzato “per tutte le classi di età”, nonostante l’intervento dell’Agenzia del farmaco. “È bene – aveva aggiunto – fare un’anamnesi molto approfondita ma ovviamente le riflessioni le devono fare gli scienziati. E io sono sempre pronto a recepire qualsiasi riflessione che venga fatta in ambito ufficiale, quindi le raccomandazioni che poi daranno sono da applicare”.

L’obiettivo dell’immunità di gregge a fine settembre – Nel corso dell’intervista su RaiUno, Figliuolo ha inoltre ribadito la sua convinzione di raggiungere l’immunità di gregge in Italia “a fine settembre” visto che “è all’80% dei 54 milioni della platea di vaccinabili”. Poi ha invitato ad “andarsi a vaccinare, come dimostra anche l’esperienza di altri Paesi a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi. Ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna) ne abbiamo a sufficienza, a luglio solo poco meno di giugno. Ora usiamo AstraZeneca solo per la seconda dose agli over 60 e Johnson per le persone difficili da individuare o per categorie particolarmente mobili”. L’obiettivo oggi, ha aggiunto, è di mantenere le 500mila somministrazioni al giorno e ha ricordato che “mancano da vaccinare 2,6 milioni di over 60. In campo ci sono oltre 50 team mobili della Difesa che stanno battendo i paesini più isolati. Tra gli over 70 i vaccinati sono l’87% e bisogna migliorare mentre mancano solo 350mila over 80, siamo quasi al 97%”.

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