Mercoledì 23 giugno, un sacerdote greco-ortodosso è stato convocato dai suoi superiori davanti a una commissione. L’obiettivo, formalizzarne l’espulsione dalla Chiesa. Ma quando l’uomo è entrato in aula, ha tirato fuori una bottiglia di acido e l’ha gettata sui volti di sette vescovi. Questo è quanto riportato dal Guardian.
Siamo ad Atene e precisamente al monastero di Petraki, nel quartiere di Ambelokipi. È qui che l’uomo ha ferito non solo i sette religiosi ma anche altre tre persone, tra cui una guardia di polizia. Uno di loro ha raccontato: “Ha tirato fuori una bottiglia grande e con entrambe le mani ha gettato su di noi il contenuto. All’inizio pensavamo fosse acqua santa ma quando abbiamo visto che il liquido diventava rosso, abbiamo capito e gli occhi hanno iniziato a bruciare”, si legge su Fanpage. Il prete autore del gesto era già stato rimosso nel 2018. L’espulsione definitiva dalla Chiesa era in via di discussione perché accusato di possesso di droga, nello specifico di 1,8 grammi di cocaina “nascosti nei suoi genitali“.
Le vittime sono state ricoverate in ospedale con ustioni al viso e sulle mani, due in particolari sarebbero in condizioni gravi. L’episodio è stato fermamente condannato dalla presidente greca Katerina Sakellaropoulou e dal leader spirituale della Grecia, Ieronymos II, arcivescovo di Atene. Ora l’uomo sarà sottoposto ad una valutazione psicologica e poi dovrà rispondere delle accuse in tribunale.