Il responsabile della Salute: "Il nostro obiettivo concreto è di vaccinare tutti gli italiani che lo vogliono con la prima dose entro la fine dell’estate - ha dichiarato Speranza - Oggi è un giorno bello perché tutto il nostro Paese da oggi è in area bianca e possiamo permetterci qualche libertà in più"
Il green pass – il certificato che attesta vaccinazione effettuata (anche una dose), negatività al test o guarigione da Covid – è stato già scaricato da “13 milioni e 700.000 persone” e “io penso che questo sia già un fatto molto positivo, perché segnala che c’è una grande attenzione e questo meccanismo che abbiamo costruito anche a livello europeo sta funzionando”. Parola del ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine di una iniziativa a Prato. “È chiaro che tutte le altre valutazioni verranno fatte passo dopo passo”, ha aggiunto il ministro a chi gli ha chiesto se con gli effetti della variante Delta cambieranno le modalità per accedere al ‘green pass’. E infatti per il sottosegretario Pierpaolo Sileri “è verosimile. La scelta di rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore – ha detto Sileri a 24 Mattino su Radio 24 – allora i dati ci dicevano questo. Al momento una modifica non serve ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà ad una rimodulazione”.
Certo è che l’obiettivo primario è continuare a immunizzare più persone il più velocemente possibile. “Il nostro obiettivo concreto è di vaccinare tutti gli italiani che lo vogliono con la prima dose entro la fine dell’estate – ha dichiarato Speranza – Oggi è un giorno bello perché tutto il nostro Paese da oggi è in area bianca e possiamo permetterci qualche libertà in più, ma dobbiamo continuare sulla strada della prudenza e della cautela perché la battaglia non è ancora vinta, il virus circola ancora in maniera significativa, siamo molto attenti con le varianti e a quello che sta accadendo in altri paesi in Europa e nel mondo, quindi è giusto continuare con questo percorso di gradualità facendo un passo alla volta ma con grandissima attenzione. Le mascherine, su cui da oggi facciamo un piccolo passo all’aperto, sono e restano un elemento fondamentale della nostra strategia. Le mascherine sono e restano un elemento essenziale per combattere il Covid”. “Il commissario Figliuolo ha offerto i numeri in maniera molto puntuale, sono numeri che ci consentono di continuare questa battaglia” della vaccinazione anti-Covid “e di provare ad arrivare, come era previsto, nel mese di settembre ad un risultato che tutti aspettiamo, cioè offrire una dose di vaccino a tutti gli italiani che la chiedono, questo è il nostro obiettivo. Il numero delle vaccinazioni sta proseguendo in modo molto positivo, venerdì siamo arrivati a 590.000” al giorno, “nel week-end siamo stati comunque con dati molto alti”. “Qui in Toscana il presidente Giani mi segnala che negli ultimi giorni siamo stati oltre 30.000 che è un risultato molto rilevante. Dobbiamo insistere perché il messaggio è molto chiaro: il vaccino è e resta lo strumento più essenziale per chiudere al più presto questa stagione così drammatica”.
Sul tema mascherina ancora Sileri ha dichiarato: “In questo momento è un eccesso di prudenza indossarla all’aperto, anche dove non ci sono persone” ha affermato commentando la scelta della Regione Campania di emanare un’ordinanza che proroga fino al 31 luglio l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. “Credo sia giunto il momento – ha proseguito Sileri – di togliere la mascherina all’aperto, o meglio di spostarla in tasca. La porti sempre con te e dove c’è assembramento la usi. Come si fa con gli occhiali da vista: quando devi leggere, li metti”. Infine “non c’è preoccupazione per la variante Delta” ma “bisogna correre con le seconde dosi, soprattutto tra i meno giovani”, cercando “anche di avvicinare il più possibile i tempi del richiamo ai 21 giorni per Pfizer e ai 28 per Moderna, com’era inizialmente“. Sulla mutazione ex indiana il sottosegretario ha anche aggiunto: “Dobbiamo controllarne l’andamento anche alla luce dell’esperienza del Regno Unito: lì, infatti, i contagi sono aumentati di molto ma il numero di ricoveri e decessi è rimasto sostanzialmente stabile. A dimostrazione che la variante è ‘coperta’ dalla doppia dose di vaccini, con minime differenze tra un vaccino e l’altro”