La notizia è stata data dall'agenzia di stampa Adnkronos, che parla comunque di dialogo difficile. Secondo l'Ansa, il garante avrebbe rinunciato ad alcuni punti contesi con l'ex premier, come quelli relativi alla comunicazione e alle nomine che rimarrebbero in mano al nuovo capo politico. L'ex comico manterrebbe il ruolo di garante come richiesto anche da diversi parlamentari nelle ultime ore. L'ex premier parla alle 17:30
L’attesa finirà oggi alle 17.30: Giuseppe Conte ha convocato la stampa nella Sala del Tempio di Adriano a Roma, quella stessa dove Luigi Di Maio un anno e mezzo fa annunciò le sue dimissioni da capo politico. E lì prenderà la parola dopo tre giorni di silenzio seguiti alle accuse rivoltegli dal garante Beppe Grillo davanti ai parlamentari 5 stelle. La conferenza, che verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook dell’ex premier, sarà centrale per comprendere se nel futuro del Movimento ci sarà ancora spazio per l’ex presidente del Consiglio e arriva a distanza di neanche 24 ore dall’ultimo contatto tra l’ex premier e il garante M5s, ovvero la telefonata di ieri. Intanto i parlamentari attendono con il fiato sospeso per capire quale sarà il loro destino: “Lavoriamo per l’unità, usando testa e cuore”, è l’unico commento che ha fatto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla Gazzetta del Mezzogiorno. “Come sempre troveremo una soluzione”.
A qualche ora dall’appuntamento, la trattativa tra avvocato e fondatore da un lato non è chiusa, ma dall’altro non è neanche saltata, fanno sapere fonti di primo piano del Movimento. Grillo, salvo colpi di scena, non dovrebbe essere a Roma nelle prossime ore ma, spiegano le stesse fonti, l’assenza di Grillo non è sinonimo di rottura. E i pontieri continuano a tessere il loro lavoro di ricucitura. Ieri, si sottolinea, il co-fondatore del Movimento ha messo nero su bianco, in una mail, le “rinunce” a cui ha aperto per avviare il disgelo: quelle dei poteri sulla comunicazione e quello sulle nomine dell’organigramma del partito (la scelta dei vicepresidenti, per intenderci). Sulle prerogative previste attualmente per il Garante l’ex comico invece non ha ceduto. Ma su questo punto, spiegano fonti del Movimento, c’è una fibrillazione altissima anche nei gruppi parlamentari: per una parte consistente di questi, soprattutto alla Camera, la permanenza di Grillo come Garante è condizioni irrinunciabile per il M5S che verrà. Da qui alla conferenza stampa di Conte, il trend della trattativa potrebbe cambiare, in meglio o in peggio. E la task force dei pontieri si prepara all’ultima mediazione. Nel frattempo è saltato il blitz di Beppe Grillo a Roma, che aveva confidato ai suoi più stretti collaboratori la volontà di tornare a breve, già nelle prossime ore, nella Capitale. La telefonata non risolutiva con Giuseppe Conte nel tardo pomeriggio di ieri ha al momento fatto desistere il garante e fondatore del M5S, convinto che non sia utile rimettersi in viaggio. Le speranze di ricucire sembrano infatti ridotte al lumicino, resta lo stallo e le distanze tra i due. “La telefonata è andata malissimo, le posizioni inconciliabili. Ormai è davvero difficile ci si possa mettere d’accordo…”, ha riferito all’Adnkronos chi ha parlato in questo ore con Grillo.
La telefonata di ieri sera e i motivi di scontro – Ieri Conte e Grillo si sono sentiti al telefono, come riferito dall’agenzia Adnkronos. Sul contenuto della conversazione telefonica, però, pochi dettagli. Secondo fonti vicine al garante, si starebbe aprendo qualche timido spiraglio nella difficile partita tra il fondatore e Conte, dopo l’incidente di giovedì scorso con l’affondo del comico contro l’ex presidente del Consiglio. Allo stesso tempo, tuttavia, fonti parlamentari che hanno sentito l’avvocato riferiscono che rimarrebbero ancora le distanze tra i due e che i nodi principali non sarebbero stati assolutamente sciolti. Tradotto: ottimismo dal cerchio magico di Grillo, sentimento opposto nell’entourage di Conte. L’agenzia Ansa, invece, ha sottolineato che ci sono spiragli per ricomporre la frattura tra i due e ha fornito qualche dettaglio a supporto della tesi. Con la riapertura dei canali di dialogo tra Conte e Grillo – ha scritto l’agenzia – il garante avrebbe rinunciato ad alcuni punti contesi con Conte, come quelli relativi alla comunicazione e alle nomine che rimarrebbero in mano al nuovo capo politico. Grillo, ha appreso l’Ansa da fonti parlamentari, manterrebbe il ruolo di garante come richiesto anche da diversi parlamentari.
La notizie della telefonata è arrivata al termine di una giornata che si era aperta con il pessimismo dei ‘pontieri’, ovvero coloro che sono al lavoro ormai da 72 ore per cercare di ricucire la frattura: “Ci sono pochi margini”, confidavano in mattinata diversi big del Movimento. Nelle ultime ore, tuttavia, segnali di distensione da parte del garante del M5s, anche se la trattativa appare comunque complessa, in salita. Anche perché, sostengono fonti vicine al fondatore del Movimento, l’ex premier vorrebbe “piena agibilità politica”, ammesso che basti per tornare sui suoi passi. Anche se ieri, in un post sui social dopo la vittoria degli azzurri, Conte sembrava rivolgersi al popolo dei 5 Stelle: “È nei momenti di difficoltà che si vede la forza della squadra”. Tanti i commenti dei follower che lo incitavano a non mollare e a prendere il timone del Movimento. Ma la trattativa appare comunque appesa a un filo.
Le tre opzioni di Conte e l’attesa dei parlamentari – Conte, dunque, parlerà oggi pomeriggio. La terza opzione oltre al sì o al no, cioè quella di dire la sua ma non con una parola definitiva, continua ad essere una possibilità concreta. Insomma, un nuovo passaggio interlocutorio. Tra i cosiddetti “contiani” prevale tuttavia il pessimismo. Lo show di Grillo davanti ai deputati è stato così violento da minare non solo il rapporto di fiducia reciproco attuale, ma mettere a repentaglio anche la prospettiva per una futura collaborazione. Grillo, si fa notare, “vuole mantenere il potere che ha nel Movimento” e questo non è conciliabile con l’assunzione di responsabilità che spettano ad un capo politico. Tant’è che già si ragiona non solo della possibilità che possa nascere il partito di Conte, ma anche di come organizzare quello che resterebbe del Movimento di Grillo.
Intanto sono pochi i senatori e deputati M5s a prendere posizione pubblicamente: il clima è quello dell’attesa e, anche se la speranza di poter arrivare a una mediazione sembra sempre più debole, in tanti ancora nutrono speranze. “Oggi ascolteremo Conte”, ha scritto su Facebook il senatore Alberto Airola. “Ho già ripetuto che Beppe Grillo non ha bisogno di note e articoli da statuto di carta, lui è sempre l’anima del Movimento. Che sia Conte a guidarci, perché il M5S abbia un futuro altrimenti perderemo anche l’ultimo treno. Io sono alla stazione ferroviaria insieme a tanti, moltissimi dei nostri. Tocca solo salirci su quel treno”. Un appello simile è quello arrivato dal collega a Palazzo Madama Sergio Puglia: “Uniti nella diversità”. Secondo il deputato Luigi Gallo, “il M5s ha una storia che non va rottamata, ma valorizzata e rinnovata. Conte resta la persona migliore per fare questo passo in avanti. Grillo resta il garante e deve comunque essere coinvolto per l’agenda politica da Giuseppe Conte. È un vulcano di idee sulla transizione ecologica e la sua anima antisistema può essere solo un arricchimento per il percorso di rinnovamento guidato da Conte. Ed ha un potenziale comunicativo enorme che non va addomesticato o reso inerte, ma è una risorsa che altre forze politiche si sognano. Conte deve naturalmente avere la sua autonomia e agibilità politica, sentirsi pienamente investito di tutte le scelte da compiere: dalle alleanze alle scelte politiche, ma non può commettere l’errore che hanno commesso in tanti di circondarsi di fedelissimi che il più delle volte chiudono la visuale, invece di aprirla. Grillo resta l’ingrediente fondamentale anche per un movimento totalmente rinnovato, così come lo è Conte”.