Un consorzio guidato dal colosso cinese dell’e-commerce Alibaba e dal governo della provincia di Jiangsu sta per raggiungere un accordo per rilevare una quota di Suning.com, la società che si occupa di vendita al dettaglio di elettronica ed elettrodomestici del miliardario cinese e proprietario dell’Inter, Zhang Jindong, allo scopo di fornire liquidità alle casse del suo impero imprenditoriale. L’indiscrezione è riportata dall’agenzia Bloomberg e l’operazione dovrebbe avere effetti anche sull’azionariato dell’Inter di cui Suning controlla oggi il 68% attraverso una società lussemburghese dopo aver pagato 260 milioni di euro nel 2016 per entrare nel club milanese.
L’investimento di Alibaba e del governo dovrebbe fornire una boccata d’ossigeno al gruppo, la cui già difficile situazione di liquidità (ossia la disponibilità di denaro “cash” o di prodotti finanziari rapidamente liquidabili) è stata esacerbata dalla decisione di Zhang di rinunciare a un rimborso da 20 miliardi di yuan (2,6 mld di euro) da parte di China Evergrande Group, colosso immobiliare pesantemente indebitato di cui Suning detiene una partecipazione del 4,7%. Le difficoltà finanziarie del gruppo cinese non sono una novità. La piena percezione della situazione si è avuta lo scorso febbraio quando sono emerse lo scorso quando sono emerse le difficoltà del gruppo a riperire soldi liquidi per rimborsare un bond in scadenza del valore di 1,2 miliardi.
Le azioni di Suning.com sono sospese alla borsa di Shenzhen dallo scorso 16 giugno, in attesa dell’annuncio di un accordo, dopo essere scese ai minimi da otto anni in scia alla decisione di un tribunale di Pechino di sequestrare per tre anni a Zhang una quota del 5,8% della società, una partecipazione che ha un controvalore di 3 miliardi di yuan (464 milioni di dollari). Il gruppo macina vendite, ogni hanno incassa ricavi per 36 miliardi di dollari ma ha debiti per 7 miliardi di dollari su cui ogni anno paga interessi che riducono i guadagni e soprattutto pagano nell’immobiliare. Dei ricavi alla fine non rimane nulla, anzi meno di zero visto che il gruppo ha chiuso il 2020 con perdite per 234 milioni di dollari.
A cascata le difficoltà del gruppo si ripercuotono sull’Inter che, nonostante la vittoria del campionato e l’accesso alla Champions League, è stata costretta a stringere la cinghia sul fronte dei conti. Non che sinora i cinesi siano stati avari con la squadra milanese a cui hanno destinato più di 200 milioni di euro. La squadra costa e succhia risorse, i ricavi si avvicinano ai 400 milioni ma le perdite dell’ultimo bilancio superano i 100 milioni. A cui si aggiungono debiti per 870 milioni.