Il risultato, pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, fa riferimento a due segnali registrati nel gennaio 2020 e conferma l’esistenza di una classe di fenomeni previsti dagli astrofisici già da diversi decenni, ma fino a oggi mai osservati
A oltre 5 anni dallo storico ed emozionante annuncio della rilevazione delle onde gravitazionali, per astrofisici e astronomi si apre una nuova fase. Le collaborazioni scientifiche Virgo, a cui partecipa l’Infn-Istituto nazionale di fisica nucleare, Ligo (Usa)e Kagra (Giappone) hanno infatti dato oggi, 29 giugno, l’annuncio della prima rivelazione di due eventi di onde gravitazionali prodotte dalla fusione di due sistemi binari misti composti da un buco nero e una stella di neutroni. Il risultato, pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, fa riferimento a due segnali registrati nel gennaio 2020 e conferma l’esistenza di una classe di fenomeni previsti dagli astrofisici già da diversi decenni, ma fino a oggi mai osservati.
I due segnali si chiamano GW200105 e GW200115, codici che identificano anno, mese e giorno dell’osservazione dell’onda gravitazionale (GW). Il primo, rilevato il 5 gennaio 2020, è stato emesso 900 milioni di anni fa quando un buco nero dalla massa 8,9 volte superiore a quella del Sole ha divorato, come un Pac-Man cosmico, una piccola stella in cui era concentrata la massa di 1,9 volte quella del Sole. Il secondo segnale, rilevato il 15 gennaio 2020, risale a circa un miliardo di anni fa ed è stato emesso quando un buco nero di 5,7 masse solari ha ingoiato una stella di neutroni dalla massa 1,5 volte quella del Sole. “Ligo e Virgo continuano a svelare eventi catastrofici mai osservati finora, contribuendo a far luce su un paesaggio cosmico finora inesplorato”, ha detto Giovanni Losurdo, coordinatore internazionale di Virgo e ricercatore dell’Infn. “Ora stiamo aggiornando i rivelatori con l’obiettivo – ha aggiunto – di guardare ancora più lontano nel cosmo, per una comprensione più profonda dell’universo in cui viviamo”.