Diritti

Spagna, sì al cambio di genere senza cure ormonali e referti medici: governo approva proposta

Il testo, al quale il Consiglio dei ministri ha dato via libera, sarà sottoposto al dibattito in Parlamento. È stato fortemente criticato da una parte del movimento femminista, convinta che minacci i diritti delle donne

Il governo guidato da Pedro Sanchez ha dato il via libera a una proposta di legge che garantisce alle persone il “diritto all’autodeterminazione” dell’identità di genere. Il testo riconosce dunque a chi vuole cambiare il proprio genere a livello legale di poterlo fare senza necessità di aver effettuato cure ormonali né di presentare referti medici. La proposta adesso sarà sottoposta al dibattito e all’eventuale approvazione del Parlamento ed è stata promossa in particolare dalla ministra delle Pari Opportunità, Irene Montero, con l’obiettivo di tutelare i diritti delle persone transessuali. Per quanto invece riguarda l’Italia, due sentenze della Cassazione del 2015 hanno stabilito che l’intervento chirurgico non è più necessario ma eventuale. In ogni caso, per il cambiamento anagrafico è sempre necessario il via libera di un tribunale (richiesto anche nel caso di transizione chirurgica).

L’ok del Consiglio dei ministri spagnolo è arrivato dopo una lunga fase di negoziati che hanno coinvolto i collettivi Lgbt+ e un acceso dibattito pubblico tra movimenti favorevoli e contrari. La proposta di legge è stata fortemente criticata da una parte del movimento femminista, che sostiene che l’autodeterminazione dell’identità di genere attraverso la modifica legale del proprio sesso minaccia i diritti delle donne, perché può mettere in discussione leggi e provvedimenti che le tutelano proprio in virtù del proprio sesso biologico.

L’acceso dibattito su questo aspetto si è riprodotto per mesi anche nel seno della coalizione di centrosinistra che governa in Spagna: l’opposizione della vicepremier socialista Carmen Calvo, portavoce delle istanze delle femministe contrarie all’autodeterminazione del sesso, si è inizialmente opposta alla proposta sostenuta da Irene Montero, esponente di Unidas Podemos. “La Spagna oggi si colloca all’avanguardia in Europa”, ha affermato in conferenza stampa la portavoce del governo, María Jesús Montero, parole di cui si è fatto eco il premier Pedro Sánchez su Twitter. “La nostra è politica femminista“, ha detto da parte sua Montero. Secondo la ministra, la nuova legge “aumenta le possibilità di felicità di migliaia di persone”. In Italia