È stato eletto a larghissima maggioranza, circa l’87% delle preferenze, nel corso delle prime elezioni online dell’Università per stranieri di Siena. E, unico candidato in corsa, ne è diventato rettore. Alla giuda dell’Ateneo a partire dal 9 ottobre e per sei anni, fino al 2027, ci sarà Tomaso Montanari.

Nato a Firenze il 15 ottobre 1971 ed editorialista del Fatto Quotidiano, Montanari è professore ordinario di storia dell’arte moderna all’Università per Stranieri di Siena, dopo aver insegnato nell’Università di Napoli ‘Federico II’, all’Università di Roma Tor Vergata e all’Università della Tuscia. È presidente del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti del Ministero per i beni Culturali e membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. È inoltre presidente onorario dell’Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli, e socio corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti.

“Ringrazio, con grande emozione, tutte e tutti coloro che hanno partecipato al voto – sottolinea Montanari -: davvero tantissimi, segno di un desiderio di ‘esserci’ che è la miglior garanzia di un governo ‘collettivo’. Dedicherò ogni mia forza al tentativo di non deludere chi ha deciso di accordarmi la sua fiducia. So che divideremo la fatica di ogni giorno: il mio impegno è perché sia condivisa anche la gioia. Condivisa con tutti, con ogni membro della nostra comunità: chi studia, chi insegna, chi lavora”. Per il nuovo rettore, “la Stranieri continua la sua storia di conoscenza e di inclusione: a Siena e nel mondo. Insieme costruiremo un’università (e, speriamo, una società) ancora più amica delle differenze, ancora più impegnata contro le diseguaglianze”.

Per il rettore uscente Pietro Cataldi “il gran numero di voti espressi” per il suo successore “è un elemento di particolare interesse, dato il profilo così caratterizzato del candidato, il cui programma rettorale ci ha invitato a misurarci con i grandi temi culturali e civili del presente; e questa adesione larga testimonia la forza di una comunità e la sua profonda coesione, uno dei risultati per me più preziosi di questi anni”.

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