VENEZIA – Pesano di più i vitalizi che gli stipendi nelle spese del consiglio regionale del Veneto. E la gestione del bilancio, a nove anni dall’approvazione della legge che garantiva l’autonomia gestionale dell’assemblea, non si avvale ancora del regolamento interno previsto, per il semplice fatto che l’importante documento di controllo e disciplina non è mai stato approvato. Il giudizio di parifica del bilancio 2020 della Regione Veneto da parte della Sezione di controllo veneziana della Corte dei Conti accende un faro su due questioni scottanti.
La prima circostanza porta acqua alla tesi di chi pensa che – al di là delle dichiarazioni di facciata – l’abolizione delle prebende non ci sia stata. La Parifica, sottoscritta dal collegio presieduto da Maria Elisabetta Locci, rileva come “la spesa complessivamente impegnata per il funzionamento del Consiglio regionale del Veneto ammonta a 32.841.238,69 euro nel 2020, a 31.160.180,88 euro nel 2019 ed a 31.131.590,02 euro nel 2018”. In due anni è quindi cresciuta di un milione e 700 mila euro, a causa della fine della legislatura.
La prima voce di spesa è, infatti, quella degli “assegni per vitalizi e per trattamento indennitario differito”, pari a 8 milioni 255 mila euro nel 2020, 9 milioni di euro nel 2019 e 9 milioni 357 mila euro nel 2018. I vitalizi, quindi, sono pari al 25,13 per cento dell’intero costo di funzionamento del consiglio regionale. Superano in modo netto le “indennità e rimborsi spese ai componenti del Consiglio regionale” (per le cariche ricoperte e per le spese legate alla propria attività) che sono stati pari a 7 milioni 637 mila euro nel 2020, 7,7 milioni nel 2019 e 7,5 milioni nel 2018. La voce delle “Retribuzioni, Contributi sociali e Buoni pasto ai dipendenti” ha raggiunto i 6 milioni 393 mila euro nel 2020, i 6,5 milioni nel 2019 e i 6,3 milioni nel 2018. Con la fine della legislatura, a settembre, è cresciuta enormemente la “Restituzione di contributi versati dai Consiglieri regionali a seguito di rinuncia all’erogazione dell’assegno vitalizio o al trattamento indennitario differito”; infatti, nel corso dell’esercizio è stata pari a 2 milioni 35 mila euro, mentre nel 2019 era stata di soli 149 mila euro e nel 2018 di 59 mila. Gli “assegni di reversibilità” sono stati pari a 1 milione 398 mila euro nel 2020, mentre nel 2019 e nel 2018 erano circa un milione e mezzo di euro.
I giudici contabili confermano: “Nell’esercizio 2020 l’aumento delle spese impegnate per il funzionamento degli organi consiliari è conseguenza, principalmente, dell’erogazione (al termine della X legislatura) dell’assegno di fine mandato, nonché della restituzione dei contributi versati per il trattamento indennitario differito dai consiglieri regionali durante il mandato”.
Ma c’è un altro bubbone. Per accendere un faro sul bilancio del consiglio regionale del Veneto, la Sezione di controllo della Corte dei conti ha chiesto la documentazione agli uffici competenti. Si è sentita rispondere che “ai sensi dell’articolo 5 (della legge regionale n. 53 del 31 dicembre 2012, ndr) il Consiglio regionale amministra in modo autonomo le proprie risorse finanziarie secondo il regolamento interno di amministrazione e organizzazione”. A quel punto i giudici hanno cercato il “regolamento” sul sito istituzionale della Regione, ma non l’hanno trovato. “Alla reiterata richiesta della Sezione agli uffici del Consiglio regionale di ricevere copia del Regolamento interno di amministrazione e organizzazione – scrivono i giudici – gli stessi uffici hanno comunicato che ‘il Regolamento citato all’articolo 5 della L.R. 53/2012 è in sede di approvazione da parte del Consiglio regionale’”. Peccato che da allora siano trascorsi otto anni e mezzo. Ciò significa che le risorse finanziarie del parlamento regionale del Veneto sono state gestite senza il regolamento previsto dalla legge. A questo punto la Corte dei Conti scrive: “La Sezione, pertanto, non può esimersi dallo stigmatizzare il comportamento degli uffici e dal sollecitare il Consiglio per una tempestiva approvazione del Regolamento cui si fa riferimento”.
Sotto accusa sono finiti i consigli regionali che si sono succeduti nel tempo. Infatti, il Regolamento è citato in numerosi articoli della legge, pur non essendo mai stato approvato, e dovrebbe disciplinare “i controlli interni sugli atti e sulla gestione” di settori cruciali dell’attività. Compare negli articoli 8, 10 (“Competenza dell’Ufficio di presidenza”), 11 (“Competenze dei dirigenti”), 13 (“Principi di organizzazione” del Consiglio regionale), 23 (“Competenze dei dirigenti degli Uffici”), 25 (“Unità operative”), 26 (“Unità di staff”), 28 (“Funzionamento degli Osservatori”), 38 (“Uso di veicoli e natanti”), 50 e 52 (“Rapporto di lavoro del personale a supporto dei gruppi consiliari”). Nel 2012, quando dell’autonomia di bilancio del consiglio regionale fu approvata, il relatore disse: “Una volta entrata in vigore, la legge dovrà essere attuata e implementata principalmente con il Regolamento di organizzazione e amministrazione che verrà in Aula…”. Adesso si scopre che ciò non è mai avvenuto.
Palazzi & Potere
Veneto, il consiglio regionale spende più per i vitalizi che per gli stipendi. E da 8 anni gestisce i soldi con un regolamento mai approvato
Il giudizio di parifica del bilancio 2020 della Regione Veneto da parte della Sezione di controllo veneziana della Corte dei Conti accende un faro su due questioni scottanti. Da una parte le spese, che sono cresciute - da 31 milioni a 32,8 tra il 2019 e il 2020 - e in maggioranza servono (al 25,13 per cento dell'intero costo di funzionamento del consiglio regionale) per pagare i vitalizi. E poi la gestione del bilancio ch non si avvale del regolamento interno previsto, per il semplice fatto che in 9 anni non è mai stato approvato
VENEZIA – Pesano di più i vitalizi che gli stipendi nelle spese del consiglio regionale del Veneto. E la gestione del bilancio, a nove anni dall’approvazione della legge che garantiva l’autonomia gestionale dell’assemblea, non si avvale ancora del regolamento interno previsto, per il semplice fatto che l’importante documento di controllo e disciplina non è mai stato approvato. Il giudizio di parifica del bilancio 2020 della Regione Veneto da parte della Sezione di controllo veneziana della Corte dei Conti accende un faro su due questioni scottanti.
La prima circostanza porta acqua alla tesi di chi pensa che – al di là delle dichiarazioni di facciata – l’abolizione delle prebende non ci sia stata. La Parifica, sottoscritta dal collegio presieduto da Maria Elisabetta Locci, rileva come “la spesa complessivamente impegnata per il funzionamento del Consiglio regionale del Veneto ammonta a 32.841.238,69 euro nel 2020, a 31.160.180,88 euro nel 2019 ed a 31.131.590,02 euro nel 2018”. In due anni è quindi cresciuta di un milione e 700 mila euro, a causa della fine della legislatura.
La prima voce di spesa è, infatti, quella degli “assegni per vitalizi e per trattamento indennitario differito”, pari a 8 milioni 255 mila euro nel 2020, 9 milioni di euro nel 2019 e 9 milioni 357 mila euro nel 2018. I vitalizi, quindi, sono pari al 25,13 per cento dell’intero costo di funzionamento del consiglio regionale. Superano in modo netto le “indennità e rimborsi spese ai componenti del Consiglio regionale” (per le cariche ricoperte e per le spese legate alla propria attività) che sono stati pari a 7 milioni 637 mila euro nel 2020, 7,7 milioni nel 2019 e 7,5 milioni nel 2018. La voce delle “Retribuzioni, Contributi sociali e Buoni pasto ai dipendenti” ha raggiunto i 6 milioni 393 mila euro nel 2020, i 6,5 milioni nel 2019 e i 6,3 milioni nel 2018. Con la fine della legislatura, a settembre, è cresciuta enormemente la “Restituzione di contributi versati dai Consiglieri regionali a seguito di rinuncia all’erogazione dell’assegno vitalizio o al trattamento indennitario differito”; infatti, nel corso dell’esercizio è stata pari a 2 milioni 35 mila euro, mentre nel 2019 era stata di soli 149 mila euro e nel 2018 di 59 mila. Gli “assegni di reversibilità” sono stati pari a 1 milione 398 mila euro nel 2020, mentre nel 2019 e nel 2018 erano circa un milione e mezzo di euro.
I giudici contabili confermano: “Nell’esercizio 2020 l’aumento delle spese impegnate per il funzionamento degli organi consiliari è conseguenza, principalmente, dell’erogazione (al termine della X legislatura) dell’assegno di fine mandato, nonché della restituzione dei contributi versati per il trattamento indennitario differito dai consiglieri regionali durante il mandato”.
Ma c’è un altro bubbone. Per accendere un faro sul bilancio del consiglio regionale del Veneto, la Sezione di controllo della Corte dei conti ha chiesto la documentazione agli uffici competenti. Si è sentita rispondere che “ai sensi dell’articolo 5 (della legge regionale n. 53 del 31 dicembre 2012, ndr) il Consiglio regionale amministra in modo autonomo le proprie risorse finanziarie secondo il regolamento interno di amministrazione e organizzazione”. A quel punto i giudici hanno cercato il “regolamento” sul sito istituzionale della Regione, ma non l’hanno trovato. “Alla reiterata richiesta della Sezione agli uffici del Consiglio regionale di ricevere copia del Regolamento interno di amministrazione e organizzazione – scrivono i giudici – gli stessi uffici hanno comunicato che ‘il Regolamento citato all’articolo 5 della L.R. 53/2012 è in sede di approvazione da parte del Consiglio regionale’”. Peccato che da allora siano trascorsi otto anni e mezzo. Ciò significa che le risorse finanziarie del parlamento regionale del Veneto sono state gestite senza il regolamento previsto dalla legge. A questo punto la Corte dei Conti scrive: “La Sezione, pertanto, non può esimersi dallo stigmatizzare il comportamento degli uffici e dal sollecitare il Consiglio per una tempestiva approvazione del Regolamento cui si fa riferimento”.
Sotto accusa sono finiti i consigli regionali che si sono succeduti nel tempo. Infatti, il Regolamento è citato in numerosi articoli della legge, pur non essendo mai stato approvato, e dovrebbe disciplinare “i controlli interni sugli atti e sulla gestione” di settori cruciali dell’attività. Compare negli articoli 8, 10 (“Competenza dell’Ufficio di presidenza”), 11 (“Competenze dei dirigenti”), 13 (“Principi di organizzazione” del Consiglio regionale), 23 (“Competenze dei dirigenti degli Uffici”), 25 (“Unità operative”), 26 (“Unità di staff”), 28 (“Funzionamento degli Osservatori”), 38 (“Uso di veicoli e natanti”), 50 e 52 (“Rapporto di lavoro del personale a supporto dei gruppi consiliari”). Nel 2012, quando dell’autonomia di bilancio del consiglio regionale fu approvata, il relatore disse: “Una volta entrata in vigore, la legge dovrà essere attuata e implementata principalmente con il Regolamento di organizzazione e amministrazione che verrà in Aula…”. Adesso si scopre che ciò non è mai avvenuto.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".