Ancora aumenti per benzina e diesel. Secondo le rilevazioni sulla rete dei distributori effettuate dal ministero dello Sviluppo Economico il prezzo medio nazionale praticato della benzina, in modalità self, sale a 1,628 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,625 e 1,637 euro/litro (no logo 1,613). Il prezzo medio praticato del diesel, sempre in modalità self, è a 1,489 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,482 e 1,507 euro/litro (no logo 1,468). Secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori dall’inizio dell’anno un pieno da 50 litri è aumentato di 9 euro e 16 cent per la benzina e di 8 euro e 34 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, dell’12,7% e del 12,6%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 220 euro all’anno per la benzina e 200 euro per il gasolio. Pesano le quotazioni del petrolio ancor in rialzo nelle ultime settimane e quasi raddoppiate nell’ultimo anno.

Il rincaro dei carburanti si inserisce in un quadro inflattivo nel complesso non surriscaldato. A giugno, fa sapere l’Istat nelle sue stime preliminari, l’inflazione è rimasta ferma all’1,3%, lo stesso livello di maggio scorso. L’Istat conferma che il carovita è sostenuto ancora prevalentemente dai prezzi dei beni energetici (+ 14,1% rispetto a giugno 2020), tra cui appunto i carburanti. Alcuni segnali di lieve ripresa si manifestano però anche in altri comparti merceologici, con i prezzi degli alimentari lavorati che azzerano il calo registrato a maggio e quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,3%, questo il valore che si registrerebbe a fine anno in caso di variazioni nulle nei prossimi mesi.

L’inflazione italiana rimane al di sotto di quella media della zona euro che, rileva Eurostat, a giugno dovrebbe scendere all’1,9% dal 2% di maggio sebbene l’energia dovrebbe registrare un incremento del 13,1% su base annua. In Germania, paese dove nei mesi scorsi l’inflazioni aveva dato segni di risveglio, la rilevazione di giugno segna un arretramento al 2,1% dal 2,4% di maggio.

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