Bill Cosby torna libero, la Corte Suprema della Pennsylvania annulla la condanna per violenza sessuale
L'attore, per anni conosciuto come il Papà d’America, era stato condannato per aggressione sessuale nel settembre 2018
La Corte Suprema della Pennsylvania annulla la condanna per violenza sessuale a Bill Cosby, che può così uscire dal carcere. L’attore, per anni conosciuto come il Papà d’America, era stato condannato per aggressione sessuale nel settembre 2018 a una pena fra i 3 e 10 anni di prigione statale, per aver drogato e aggredito una donna nel 2004. L’anno scorso la Corte Suprema della Pennsylvania aveva accettato di accogliere il ricorso contro il verdetto.
Cosby, noto anche in Italia per la serie anni Ottanta “I Robinson“, era stato riconosciuto colpevole per tre capi d’accusa. Il caso era scoppiato dopo le denunce di Andrea Constand, che aveva affermato di essere stata drogata e aggredita nella casa della star. Un incontro avvenuto a gennaio di 14 anni fa, quando la donna era una dipendente della Temple University e Cosby faceva parte del consiglio d’amministrazione dell’ateneo. Ma quello non fu l’unico caso denunciato. Dagli anni Sessanta in avanti sono una cinquantina le donne che hanno accusato Cosby di molestie, giovani debuttanti ma anche figure note come l’ex top model Beverly Johnson. Solo Constand però era riuscita a ottenerne il rinvio a giudizio. L’attore si è sempre proclamato innocente, definendo consensuale il rapporto con Constand, anche se nel luglio 2015 è stato pubblicato un interrogatorio di un processo per un’altra denuncia di stupro, risalente a dieci anni prima.
Secondo i sette membri della Corte Suprema all’83enne attore è stato negato un giusto processo. I giudici, nella loro opinione contenuta in 79 pagine, scrivono che un accordo a non procedere era stato siglato con un precedente procuratore e che, quindi, Cosby non sarebbe dovuto essere accusato e condannato. Alla luce di questa violazione dei suoi diritti, l’attore “va rilasciato e ogni futuro procedimento riguardante queste particolari accuse va vietato”, scrive il giudice David Wecht, mettendo in evidenza come questo è “l’unico rimedio che può completamente riportare Cosby allo ‘status quo ante“. L’ex “papà” buono del piccolo schermo a stelle e strisce, all’apice della sua carriera negli anni ottanta, sdoganò negli Stati Uniti il tabù della razza. Il suo show a puntate “Bill Cosby Show”, che in Italia arrivò con il titolo di Robinson, raccontava le avventure serio-comiche di una famiglia di afro-americani, trattata con la stessa naturalezza e “normalità” di una famiglia bianca. La sua immagine poi è crollata sotto il peso delle donne che, sull’onda del #MeToo, si sono fatte avanti e lo hanno denunciato.
Il processo a Cosby è stato il primo di alto profilo nel nascere del movimento #MeToo, che ha fatto cadere molte teste a Hollywood inclusa quella del potente Harvey Weinstein. La sua condanna era stata accolta come un trionfo dalla lunga serie di donne che ha accusato, nel corso degli anni. Sono state infatti almeno 25 quelle che gli hanno puntato il dito contro per averle violentate o molestate sotto l’effetto di droga e alcol. Tante attrici e almeno una top model, Beverly Johnson, che nel 1974 fece la storia come la prima supermodella nera sulla copertina di Vogue. Nella maggior parte dei casi con lo stesso metodo: la droga in una bibita o un cocktail.