di Giuliano Checchi
Caro Beppe Grillo, sarò breve. Stati generali, riunioni in tutta Italia, in tutti i meet up… e tu? Hai sempre voluto fare ciò che ti pareva! Ma i giorni in cui potevi chiederci di fidarci di te, come per il caso Cassimatis, sono finiti. Almeno per quanto mi riguarda.
Prima hai investito Giuseppe Conte come leader. E fin qui d’accordissimo, perché Conte aveva dimostrato abbondantemente di essere la persona giusta. Ma l’hai fatto senza passare dalla votazione della base. E nonostante gli attivisti di tutta Italia avessero chiesto il superamento del capo politico e l’istituzione di un organo collegiale. Poi, quando ti sei accorto che il leader, Conte, lo avrebbe fatto davvero, hai fatto marcia indietro! E anche la scelta di tornare indietro l’hai presa da solo, senza sottoporla a nessuno. Mentre Conte, lui, aveva sempre invocato il voto degli iscritti! Sempre.
Dispiace dirlo, ma con tutto l’affetto e la stima per aver creato il MoVimento, per me non puoi più essere il garante. Il garante non lo si fa a giorni alterni ed in base alla convenienza. (Ma come puoi pensare, adesso, di riportarci su Rousseau??) Intanto, il paese se ne andrà in mano alle peggiori destre. Che, dall’opposizione, hanno già cancellato il cashback. Chissà al governo.
Caro Beppe Grillo, io vado con Giuseppe Conte. E se Conte uscirà di scena, come pare ormai pressoché certo, mi unirò agli astensionisti. Perché se non potrò appoggiare Conte, mi rifiuto di avallare un sistema, che prima ci chiede di votare poi fa i “Patti di Rebibbia”.