A consentire la svolta è stata l'acquisizione, realizzatasi pochi giorni fa, dei concorrenti Emc e Cps, che consentirà all'azienda (di proprietà dell'ex senatore berlusconiano Francesco Casoli) di dominare il mercato nel settore dei motori per la cottura. Elica aveva chiuso il primo trimestre 2021 con risultati boom, annunciati lo stesso giorno degli esuberi
Elica spa, la multinazionale di Fabriano (Ancona) leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, “si è dichiarata disponibile a sospendere il piano industriale” presentato il 31 marzo scorso che prevedeva 409 esuberi e il trasferimento in Polonia del 70% della produzione. La novità, annunciata dalle sigle dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm a margine dell’incontro in videoconferenza organizzato mercoledì dal Ministero dello Sviluppo economico, è stata confermata in breve dalla stessa azienda. Che ha intenzione di “dialogare con le parti sociali e le istituzioni per rivedere il piano”, lavorando per “mantenere le produzioni in Italia e riportarne altre dalla Polonia”, e “in virtù di questo si è resa disponibile alla sospensione dell’esecuzione del piano stesso al fine di agevolare il confronto tra le parti”, si legge in un comunicato della dirigenza.
A consentire la svolta è stata l’acquisizione, realizzatasi pochi giorni fa, dei concorrenti Emc e Cps, che consentirà a Elica (di proprietà dell’ex senatore berlusconiano Francesco Casoli) di dominare il mercato nel settore dei motori per la cottura. L’azienda, peraltro, aveva già chiuso il primo trimestre del 2021 con un boom delle vendite (+23% a 137 milioni) rispetto allo stesso periodo del 2020 e margine operativo lordo rettificato a 14,4 milioni, anch’esso in forte crescita anno su anno al +31%. Risultati annunciati, con una certa ironia, nello stesso giorno della presentazione del piano di delocalizzazione ed esubero. Per questo i sindacati non si fidano: “Riteniamo positivo l’atteggiamento dell’azienda, ma ribadiamo che insieme alla disponibilità al ritiro del precedente piano industriale è necessario confermare l’impegno di non procedere ai licenziamenti, rinunciando a qualsiasi azione unilaterale che metta in discussione posti di lavoro”, scrivono in una nota congiunta.
“Ferme restando le conferme sul ritiro di ipotesi di vendita e sul blocco dei licenziamenti, siamo disponibili a discutere sin da subito un nuovo piano industriale condiviso che dia garanzie occupazionali durature nel tempo, che mantenga le produzioni e che ne faccia rientrare altre attualmente all’estero, confermando l’impegno industriale e occupazionale di lungo periodo sul territorio”, specifica la segretaria nazionale Fiom Barbara Tibaldi. Per la viceministra allo Sviluppo economico Alessandra Todde (M5s) “è un primo grande passo che conferma il nostro impegno concreto nel cercare una soluzione seria per i lavoratori Elica e per il territorio fabrianese. Continueremo a monitorare l’evolversi della situazione e riconvocheremo il tavolo, con tutte le parti coinvolte, non appena avremo delle risposte dal tavolo tecnico di confronto tra sindacati e azienda”, annuncia.