Il pubblico ministero non si è opposto. Secondo il giudice, le esigenze cautelari nei confronti di Amara non sussistono in quanto i fatti per cui è stato arrestato risalgono a prima del 2018, quando l'avvocato ha scelto di iniziare la collaborazione con la procura di Milano
Il gip del tribunale di Potenza Antonello Amodeo ha disposto la scarcerazione di Piero Amara, il 52enne ex legale esterno dell’Eni arrestato lo scorso 8 giugno per corruzione in atti giudiziari nei confronti dell’ex procuratore di Trani e Taranto Carlo Maria Capristo, insieme al poliziotto Filippo Paradiso, all’avvocato Giacomo Ragno e al consulente di Ilva Nicola Nicoletti. L’interrogatorio di garanzia si era svolto il 10 giugno scorso. Ad Amara è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di Roma.
Il pubblico ministero non si è opposto alla scarcerazione. Secondo il giudice, le esigenze cautelari nei confronti di Amara non sussistono in quanto i fatti per cui è stato arrestato risalgono a prima del 2018, quando l’avvocato ha scelto di iniziare la collaborazione con la procura di Milano, che lo indaga per depistaggio a proposito della presunta corruzione internazionale di Eni in Nigeria (tutti gli imputati sono stati assolti in primo grado).