Abbiamo guidato la terza generazione dell'antesignana del genere crossover, che nasce elettrificata e con un listino che parte da circa 25 mila euro. Ecco com'è e come va
Una prova su strada diretta, senza aggettivi da smania competitiva, voli pindarici e inglesismi a rotta di collo. Nissan Qashqai terza generazione è una delle novità più convincenti di 2021, il modello con cui il costruttore giapponese torna a parlare coi fatti dopo il lungo periodo legato alle sorti altalenanti dell’Alleanza con Renault.
Anche a questo, nuova Qashqai comunque risponde, dopo aver incassato già 10.000 ordini in Europa ancor prima dell’arrivo in concessionaria. L’eredità è di quelle che ad altri pesano, ma qui diventano una sfida. Questa vettura nel 2007 ha inventato la categoria dei crossover, cioè l’incontro tra una vettura tradizionale e l’immagine grintosa a ruote alte di un fuoristrada. Una formula che avrebbe segnato lo spartiacque tra passato e presente del mercato.
É stato un successo da tre milioni di esemplari venduti nel vecchio continente, oltre 340 mila in Italia, e ha colpito tanto nel segno da guadagnarsi ormai 30 concorrenti. A loro e a molti, la risposta che arriva ora da Nissan ricorda il livello ingegneristico di cui dispone l’azienda. Su 442 cm di lunghezza per 183 di larghezza e 162 cm d’altezza, Qashqai terza generazione ha un design filante, senza troppe linee esibite ad appesantire un profilo a cuneo elegante, l’esatto buon esempio di pulizia tecnologica dei prodotti giapponesi di lusso. Fari anteriori estremamente sottili, fiancate alte, coda sfumata con la sigla Qashqai in lettere cromate alla base del lunotto, ed ecco che l’impronta è forte, con una replica ingegneristica che poi vale ancora di più.
Nella distribuzione dei compiti con Renault, Qashqai è la prima vettura dell’Alleanza ad utilizzare la piattaforma modulare CMF-C, ovvero una base meccanica sviluppata in Giappone e tanto raffinata da consentire un cambiamento radicale nella dinamica di marcia, perché aumenta del 48% la rigidità del telaio pur consentendo di risparmiare peso ricorrendo alla soluzione di gran pregio dell’alluminio per cofano motore, sportelli e parafanghi, o ancora del materiale composito per il portellone.
La piattaforma CMF-C è l’innesco di una serie di soluzioni a catena, sostenendo l’ambizione che trasmessa da interni concorrenziali in tutto con quanto fatto dai marchi premium tedeschi. Linee più sobrie che mai accompagnano una strumentazione digitale con schermo da 12,3 ”, l’head-up display a colori da 10,8 ” che proietta informazioni sul parabrezza e infine il display da 9 ”al centro della plancia, da cui si accede ai servizi di infotainment e utilità con connessione 4G.
La qualità dei materiali e la cura nelle finiture è tre passi oltre la precedente Qashqai, mentre l’orizzonte dei servizi in rete è quella che conosciamo ora in Europa, ma appartiene a Nissan già in tutto il mondo. Ennesima risposta da costruttore realmente globale che non fatica ad abbandonare le motorizzazioni Diesel, relegate ormai ad un fenomeno in calo, e del tutto locale. Nissan Qashqai nasce elettrificata, dal 2022 ospiterà il promettente sistema ibrido seriale e-power, ma da subito offre una gamma costruita attorno al motore 1.3 DiG-T benzina turbo Mild Hybrid. Non solo due versioni, ma due personalità distinte, cominciando da quella con 140 Cv di potenza e in listino a partire da 25.500 euro.
Cambio manuale a sei marce molto netto negli innesti, trazione anteriore prevedibile anche alzando il ritmo di guida e una grande sensazione di rotondità di funzionamento del propulsore che trasforma di molto il livello della crossover media. Il merito non è nell’handling, quel termine “inglesistico “che sta per una vaga e buona tenuta di strada, ma piuttosto nella solida impostazione del telaio, nei fatti veri delle sospensioni anteriori tanto ben calibrate da consentire un comportamento di sterzo preciso, sostanzioso nei movimenti e rapido nei ritorni.
Qashqai 140 Cv ha la soddisfazione che mira molto più all’automobile tradizionale, messa su strada un gran bene nel controllo del rollio della carrozzeria in curva, in difficoltà vera solo nelle frenate molto fuori ordinanza, dove l’entrata in funzione del sistema ESP procura qualche incertezza di traiettoria del muso. I ritmi avvicinabili sono comunque già fluidi e veloci.
Qashqai da 158 Cv va invece felicemente parecchio oltre. Nei prossimi mesi disporrà anche della trazione integrale, ma già conta sul lavoro sorprendente del cambio Xtronic, così godibile da assomigliare ad una trasmissione a doppia frizione, nonostante si tratti in realtà di una unità a a variazione continua. Esiste poi anche l’opzione più gustosa che era inevitabile assaggiare. Con l’allestimento Tekna+, le sospensioni posteriori passano dal classico ponte torcente ad uno schema multilink chiaramente più centrato sulle percorrenze veloci in curva, assecondate anche da pneumatici con cerchi da 20 pollici di diametro. E’ una Qashqai che non c’è mai stata, rapida nei cambiamenti di traiettoria, decisa più che mai nell’impostarle, e nella risposta del motore. E non solo in quella, evidentemente.