La storia apparentemente incomprensibile dell’espulsione della suora bretone inizia il 22 aprile 2021 quando il cardinale Ouellet la caccia formalmente e ufficialmente dal suo ordine monacale
Il caso della suora espulsa dal convento senza motivo fa discutere la Francia. Si chiama Suor Marie Ferréol, all’anagrafe Sabin Baudin de la Valette, e per 35 anni – oggi Marie ne ha 55 anni – è stata membro del Sodalizio delle vergini domenicane dello Spirito Santo, una comunità religiosa di Pontcallec in Bretagna. La storia apparentemente incomprensibile dell’espulsione della suora bretone inizia il 22 aprile 2021 quando il cardinale Ouellet la caccia formalmente e ufficialmente dal suo ordine monacale. Suor Marie faceva parte di un ordine di vergini domenicane dedite soprattutto all’insegnamento in scuole cattoliche francesi come l’istituto Saint-Pie X che si trova nella periferia settentrionale di Parigi, frequentato dai figli dell’alta borghesia francese, tra cui la nipote di Marine Le Pen, Marion Maréchal.
Nel luglio 2020 il cardinale Ouellet ordina un’ispezione a sorpresa nell’abbazia di Pontcallec e una dopo l’altra, modello Il nome della rosa, tutte le suore vengono interrogate per non si sa bene quale motivo. In agosto Ouellet trascorre perfino una settimana nell’abbazia. I giornali francesi raccontano che la scelta invasiva del cardinale non lo sarebbe più di tanto perché Ouellet una delle suore che vivono nel convento è Marie de l’Assomption (Emilie de Vigouroux d’Arvieux), filosofia conservatrice e autoritaria che funge praticamente da segretaria del cardinale e che con lui si incontra spesso a Roma per sbrigare affari burocratici, amministrativi e anche organizzativi rispetto a simposi ed incontri. Come ricorda Le Monde, Ouellet è talmente vicino a suor Emilie che nel 2019, quando la suora aveva festeggiato la fine del dottorato, il cardinale l’aveva raggiunta di persona per congratularsi. La tesi della religiosa è legata a temi teologici che riguardano “la natura e la grazia” in san Tommaso d’Aquino. Ed è qui che, si mormora, sarebbe avvenuto il primo screzio tra l’espulsa Marie Ferreol e la cocca del cardinale, suor Emilie. Uno screzio teologico che si è presto tramutato in un’accesa acrimonia da parte di suor Emile verso suor Marie.
La scontro si conclude con una soluzione drastica, senza nemmeno contraddittorio. Ouellet nell’ottobre 2020 spedisce un decreto di espulsione temporaneo dalla sua comunità bretone, che poi sei mesi dopo diventerà definitivo. La sentenza inappellabile segnala che la suora sarebbe colpevole di “menzogne e dissimulazione” e di aver instillato un “clima di sospetto e paura”. Successivamente la donna viene prelevata in fretta e furia dall’abbazia e trasportata in una località segreta – che poi su insistenza dei familiari si scoprirà essere l’abbazia di San Pietro di Solesms nell’Alvernia/Rodano – dove non le viene permesso di comunicare con l’esterno. Ultimo capitolo in ordine di tempo si svolge proprio in Alvernia dove suor Marie riceve la lettera definitiva di Papa Francesco che respinge la supplica della suora per revocare l’espulsione. A difesa della religiosa arriva infine la voce di un eminente intellettuale cattolico francese, Francois Sureau. L’avvocato e scrittore, oltretutto vicinissimo a En Marche!, il partito creato dal nulla dal presidente della repubblica Emmanuel Macron, ha definito la vicenda di suor Marie una “persecuzione”, sottolineando che “in nessun momento è stata data a questa donna la possibilità di conoscere il suo dossier e di presentare la sua difesa”.