Per la prima volta Amadeus sarà il padrone di casa dell'Arena di Verona con due eventi speciali “Arena '60, '70 e '80” che si terranno live il 12 e 14 settembre a Verona e poi saranno trasmessi sabato 2 e 9 ottobre in prima serata su Rai Uno. Amadeus a FqMagazine fa anche il punto della situazione per l'eventuale terza edizione del Festival di Sanremo: “Ne stiamo parlando con la Rai va verificato se ci sono le condizioni”
Le hit del passato saranno le protagoniste dei due eventi speciali “Arena ’60, ’70 e ’80” che si terranno live il 12 e 14 settembre a Verona davanti a un pubblico di 6mila persona e poi saranno trasmessi sabato 2 e 9 ottobre in prima serata su Rai Uno. Per la prima volta Amadeus entra nell’Arena della sua città d’adozione come padre di casa assoluto. Tra i primi nomi confermati gli Europe con “The Final Countdown”, Gazebo, star della disco con brani come “I Like Chopin” e “Masterpiece” e poi Loredana Bertè e Patty Pravo e la coppia formata da Umberto Tozzi e Raf e poi ci saranno i brani “Figli delle stelle”, “Vamos a la playa”, “Easy Lady” e “Splendido Splendente”. Si aggiungeranno altri nomi prossimamente. Alessia Marcuzzi ha lasciato Mediaset dopo 25 anni ma è stata anche compagna di lavoro di Amadeus in alcuni storici “Festivalbar”. Si ricomporrà la coppia? “Con Alessia non abbiamo parlato di queste serate ed è presto per capire la sua presenza. Ho anche condotto con la Panicucci, Ventura e Corona ma non ne abbiamo parlato. Ci sarà sicuramente qualche piccola sorpresa al femminile”, ci ha raccontato Amadeus.
Il pensiero poi va ad una eventuale terza edizione targata Amadeus del Festival di Sanremo. Il conduttore è corteggiatissimo non solo dalla Rai ma anche dalle case discografiche che hanno vissuto un anno d’oro con le canzoni in gara quest’anno. “Ho un rapporto splendido con la Rai e con Coletta e Fasulo con i quali abbiamo condiviso due Sanremo belli e diversissimi. – ci ha spiegato Amadeus – Stiamo parlando e dialogando, loro mi conoscono e sanno che per me la priorità è che ci siano le condizioni per fare uno show della rinascita. Proprio perché do un valore Sanremo altissimo, il terzo non dovrebbe essere da meno e deve aggiungere qualcosa in più. Se ne parla per trovare un punto di unione e si aspettano i nuovi vertici per valutare insieme il progetto”.
Amadeus ha spiegato poi nell’incontro riservato alla stampa perché è legato a Verona. “Tutta la mia avventura è partita a Verona. Qui ho fatto le scuole elementari, medie e superiori ed è scoppiato l’amore per la radio. Ho visto tutte le edizioni del Festivalbar a Verona e il mio sogno è stato sempre quello di condurre il Festivalbar all’Arena. Qui è partito tutto e ho conosciuto Vittorio Salvetti (patron del Festivalbar, ndr), l’ho aspettato per sei ore in una hall dell’albergo e mi ha presentato Cecchetto. Da lì è partito tutto la radio, Milano, i viaggi e i primi Anni 80”.
E ancora: “Mi ricordo Cecchetto era il 1984, intervistavo i cantanti e conobbi Claudio. Salvetti poi mi confessò che per sbolognarmi mi affidò a Cecchetto che si ritrovò davanti questo ragazzino molto intraprendente all’epoca. Mi disse: ‘Mandami un provino a Radio Deejay ma prendo solo gente di Milano perché ho avuto un collaboratore che per nostalgia di casa se n’è andato‘. E io risposi, mentendo ‘Non c’è problema ho casa a Milano!’. La mattina presi un treno locale da Verona alle 5 per l’appuntamento alle 9 a Milano, era un vero e proprio viaggio allora. Consegnai il provino e Cecchetto mi prese. Mi disse: ‘Lunedì inizi alle 9 prima di Gerry Scotti’. Io non avevo nessuna casa a Milano ho dovuto trovare un albergo a 1 stella in Corso Sempione vicino la radio. Quando sono andato via da casa sembrava stessi partendo per una guerra con i miei a piangere alla stazione. Dopo tre mesi di viaggi ero distrutto e poi confessai a Claudio tutta la storia così ho preso casa a Milano. Sono stato scelto da Vittorio Salvetti per fare il Festivalbar e Salvetti è diventato il mio secondo padre la persona che mi ha voluto più bene in assoluto. Ho fatto cinque edizioni al Festivalbar mi voleva in tutte le riunioni e mi insegnò la direzione artistica ‘chi prendiamo, chi scegliamo’ in quei cinque anni non feci mai nessuna finale all’Arena perché il ministro Ronchey non permetteva nessuna manifestazione in quelle location storiche che non fosse lirica operistica. Io per quei cinque anni ho fatto finali a Marostica, Napoli, Piazza Plebiscito ad Ascoli ma mai all’arena, quando ho smesso di condurre il Festivalbar per fare i quiz, lo show tornò all’Arena. Adesso è la volta buona, tocca a me”.