Gli studi lo hanno dimostrato e ora l’Agenzia europea per i farmaci lo conferma due dosi di vaccino sono protettive contro la variante Delta di Sars Cov 2. La mutazione indiana, che sta dilagando in Gran Bretagna non provocando comunque un rialzo di ricoveri e decessi, viene comunque arginata dai quattro composti approvati e utilizzati in Europa.
“I nostri dati mostrano che due dosi dei quattro vaccini approvati proteggono contro la variante Delta, questi dati sono rassicuranti. È importante continuare la vaccinazione con particolare attenzione alle persone più vulnerabili e gli anziani” ha detto Marco Cavaleri dell’Ema. Attualmente l’Agenzia non è in grado di fornire una raccomandazione definitiva sull’uso di diversi vaccini anti-Covid per le due dosi” del ciclo di vaccinazione, ma “i dati preliminari di studi in Spagna e Germania mostrano una buona risposta immunitaria e nessun problema di sicurezza. La strategia di vaccinazione eterologa ha storicamente dimostrato di essere di successo, è stata utilizzata per altri vaccini e ha una solida logica scientifica”.
Intanto la tedesca CureVac – che avrebbe dovuto essere il terzo vaccino a Rna messaggero da approvare dopo Pfizer e Moderna – ha annunciato che i risultati finali della sperimentazione hanno mostrato che il suo vaccino contro il coronavirus ha un tasso di efficacia di appena il 48%, molto inferiore a quello sviluppato dai rivali dell’mRNA BioNTech e Moderna e comunque inferiore al 50% ritenuto necessario per l’approvazione. L’azienda ha affermato che il suo composto – che sembrava promettente e che la Germania e l’Ue hanno finanziato – ha avuto risultati leggermente migliori tra le persone di età compresa tra 18 e 60 anni rispetto ai gruppi di età più avanzata, con un’efficacia che sale al 53%. La società ha affermato che il suo processo è stato complicato dalla prevalenza di numerose varianti del coronavirus.