Anche la Uefa, fino ad oggi irremovibile sull’organizzazione di questi Europei di calcio itineranti, ha dovuto fare un primo passo indietro a causa della diffusione della variante Delta del coronavirus in Gran Bretagna. Così, in serata, dopo un confronto con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha stabilito di “bloccare la vendita dei biglietti a tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito negli ultimi quattordici giorni e l’annullamento dei tagliandi venduti ai residenti nel Regno Unito a partire dal 28 giugno”. Decisione che ha l’obiettivo di limitare al massimo l’arrivo di supporter inglesi in Italia, dopo i casi di focolai registrati in occasione delle partite che si sono tenute Oltremanica e in Russia.

Sono stati numerosi, nelle scorse settimane, gli allarmi lanciati dagli esperti, ai quali erano seguite le perplessità manifestate dal vicepresidente della Commissione europea, il greco Margaritis Schinas. Non erano bastati nemmeno i dati sui focolai individuati tra i tifosi di Finlandia e Danimarca, di ritorno dalle partite delle proprie nazionali in Russia o contro la nazionale di Mosca, e della Scozia, che invece ha affrontato l’Inghilterra fuori casa. In giornata anche il governo tedesco si è scagliato contro la Uefa, ancora decisa a non fare alcun passo indietro sull’organizzazione delle semifinali e della finale di Euro 2020 nello stadio di Wembley. A esporsi, questa volta, è stato il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, che ha parlato di “comportamento irresponsabile” da parte dei vertici dell’associazione.

Ma non è solo il suolo inglese a preoccupare. Anche in Russia, da diversi giorni, si registra una nuova recrudescenza della pandemia, con record di vittime quotidiani, mentre per venerdì è previsto, a San Pietroburgo, il quarto di finale Svizzera-Spagna.

L’ATTACCO DELLA GERMANIA – Eliminata dal torneo proprio durante l’ultimo incontro con l’Inghilterra, agli ottavi, la Germania tiene sempre alta l’attenzione sugli sviluppi degli Europei in corso, soprattutto da un punto di vista sanitario. L’idea che le ultime tre partite, le più importanti, vengano giocate in un Wembley pronto ad accogliere 60mila spettatori è inaccettabile per il governo di Angela Merkel. Non solo per l’elevata capienza consentita agli organizzatori, ma soprattutto perché a questa si deve aggiungere il fatto che la Gran Bretagna è il Paese europeo ad oggi più colpito dalla contagiosa variante Delta che ormai rappresenta il 99% dei nuovi contagi nel Paese. Una mutazione più aggressiva che rischia di diffondersi ancora più velocemente nel resto del continente, mettendo di nuovo in difficoltà le strutture sanitarie degli Stati membri con un nuovo picco di contagi come avvenuto nel Regno.

“Ritengo che il comportamento della Uefa sia assolutamente irresponsabile”, ha per questo dichiarato Seehofer rispondendo a una domanda sulla finale degli europei a Londra in conferenza stampa a Berlino, insieme al ministro della Salute, Jens Spahn. “Ho il sospetto che ci sia un problema di tipo commerciale e ragioni del genere non dovrebbero prevalere sulla protezione della salute. Posso solo fare appello all’organizzazione, ha concluso, affinché riveda la sua posizione”.

FOCOLAIO RUSSO – Non è solo la Gran Bretagna a preoccupare gli organizzatori e i Paesi europei. Venerdì sera è in programma un altro match da allarme rosso: i quarti di finale tra Svizzera e Spagna. Non per le squadre che si andranno ad affrontare sul rettangolo di gioco e, di conseguenza, sugli spalti, ma per la location dell’evento: lo stadio di San Pietroburgo. La Russia sta infatti facendo registrare un nuovo picco di contagi, dovuti anche allo scarso livello di immunizzazione della popolazione, con continui record di vittime: solo nelle ultime 24 ore, le autorità sanitarie hanno individuato 23.543 casi di Covid-19, massimo dal 17 gennaio, con 672 vittime, un nuovo record negativo. L’arrivo dei supporter elvetici e della Roja rischia di diventare l’anello di congiunzione per il Covid, un po’ come già successo con i tifosi finlandesi e danesi che hanno raggiunto o incontrato la Russia sul loro percorso.

ALLARME ANCHE IN ITALIA – C’è poi la questione della nazionale inglese. Gli uomini di Southgate hanno conquistato la qualificazione ai quarti a spese della Germania e adesso sfideranno l’Ucraina all’Olimpico di Roma. Una situazione che, visto il nuovo picco di contagi legato alla variante Delta nel Paese, soprattutto tra i giovani, preoccupa il Viminale e il ministero della Salute che, adesso, dovranno capire come gestire il possibile afflusso di 4mila fan in arrivo da Londra e dal resto del Paese. Si tratta della prima trasferta in tutto il torneo per Kane e compagni e l’Italia sarà il Paese che li ospiterà. Sono 2mila i biglietti già venduti agli inglesi, mentre altrettanti sono a disposizione della Football Association, anche se il provvedimento dell’Uefa dovrebbe limitare di molto il numero di supporter in arrivo in Italia. Le disposizioni del governo italiano, al momento, impongono una quarantena di 5 giorni per chi vuole arrivare dalla Gran Bretagna: in questo modo, nessuno dei tifosi potrebbe entrare nel Paese. Ma serviranno controlli rigidi perché ci si attende che in molti tenteranno di aggirare le disposizioni.

Per cercare di arginare tentativi di questo tipo, l’ambasciata italiana a Londra ha emesso un comunicato rivolto ai media britannici in cui si puntualizza che chiunque arrivi a Roma dal Regno Unito in questi giorni non sarà ammesso allo stadio Olimpico “anche se in possesso di un biglietto”. Il divieto vale per tutti coloro che negli ultimi 14 giorni siano stati nel Regno, “a prescindere dalla loro nazionalità o residenza”. Una strategia seguita anche all’invito delle autorità britanniche di non intraprendere viaggi verso l’Italia.

Non si dice particolarmente preoccupato, però, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ospite di The Breakfast Club su Radio Capital ha detto che “l’ordinanza sulla quarantena obbligatoria è già molto restrittiva. Non serve in questo momento un blocco totale” dei voli dal Regno. “C’è una regola ben precisa che va rispettata: per ogni inglese che arriva c’è una quarantena di cinque giorni e questo non permetterà ai tifosi partiti negli ultimi giorni di andare a vedere la partita. Penso quindi che resteranno a casa. Si vigilerà su questa quarantena. Non parliamo di grandissimi numeri, quindi i controlli non saranno difficili. Da italiano sono più preoccupato da Lukaku che dall’arrivo dei tifosi inglesi”.

Controlli rigidi vengono invocati anche dall’altro sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha ricordato come “la quarantena deve essere osservata in maniera rigorosa. Nel Regno Unito il numero dei contagi è in salita e anche quello dei decessi, sia pur di poco. Lo spostamento di migliaia di persone, da zone dove il virus circola in quel modo, comporta evidenti rischi“. Una posizione, la sua, più cauta riguardo alle capacità di controllo dei possibili flussi dalla Gran Bretagna: “Non è facile controllare migliaia di persone, come non è facile presidiare tutti i possibili punti di arrivo nel nostro Paese – ha aggiunto – È comunque in fase di definizione un piano per fronteggiare la situazione, ho fiducia nel lavoro delle autorità competenti. Io personalmente metterei controlli mirati anche all’ingresso dello stadio come estrema barriera. Se vuoi entrare, devi dimostrare quando sei entrato in Italia”.

L’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, è invece estremamente preoccupato e spera che la partita di sabato non diventi un caso come la partita di Champions League tra Atalanta e Valencia che si rivelò “una bomba virale nel corso della prima ondata, fu devastante in termini di contagi per il Covid per il nostro Paese. Non vorrei che dopodomani a Roma, con l’arrivo dei tifosi inglesi per Inghilterra-Ucraina, ci ritrovassimo nelle stesse condizioni. L’Italia ha già dato, non si può morire per una partita di calcio“.

Tra i virologi, chi manifesta i propri timori per il match di venerdì sera è Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano: “È evidente che questo mescolare e spostare persone non faccia bene, la situazione deve essere messa sotto controllo – ha dichiarato – In questa fase dobbiamo continuare con un tracciamento sistematico e il lavoro ben fatto finora rispetto a un rischio di ripresa dell’incidenza. È chiaro che la variante Delta è una cosa naturale e non è l’apocalisse che sta arrivando però è un elemento che ci può far convivere in modo più o meno civile con questo virus”.

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