Una notizia che scuote il mondo della smart home, anche se non stupisce i più paranoici, ha appena fatto il giro del mondo: Google ha ammesso che Assistant registra l’audio degli utenti anche quando non chiamato in causa dalla hotword “Ok Google”. Stando a quanto condiviso da IndiaToday, dei portavoce di Google avrebbero affermato di fronte ad un comitato del governo indiano che i dipendenti dell’azienda ascoltano le conversazioni degli utenti con Google Assistant.

Questa non è una notizia sconvolgente, l’azienda americana ha più volte ammesso che l’audio viene ascoltato dai propri dipendenti per il continuo miglioramento del riconoscimento vocale e della comprensione dei comandi. Quello che però stupisce sarebbe l’ammissione che l’assistente vocale a volte registra l’audio proveniente da uno smartphone o da uno smart speaker anche quando non viene dato alcun comando di attivazione da parte degli utenti.

Google ha affermato che solo una frazione dell’audio è accessibile ai suoi dipendenti e che essi non ascoltano le conversazioni sensibili. Tuttavia, non ci sono informazioni su come Google distingua tra conversazioni sensibili e quelle generali.

Google non ha però spiegato il perché Assistant registri l’audio degli utenti anche quando non è attivato da un comando. Sappiamo che i dispositivi smart rimangono sempre in ascolto in attesa di una parola d’ordine di attivazione, sia essa “Ok Google” “Hey Google” o “Alexa” (nel caso dei prodotti Amazon), ma fino ad ora la convinzione comune era che l’audio venisse registrato solamente dopo la suddetta hotword.

Se la notizia riportata dalla fonte dovesse rivelarsi accurata, aprirebbe un forte dibattito riguardo l’abuso della privacy degli utenti. Commentando la questione, un membro della commissione indiana che indaga su Google ha affermato:

“Nei suoi termini e condizioni, Google afferma chiaramente che le registrazioni audio tra gli utenti, gli smart speaker di Google e i dispositivi Google Assistant sono registrati e conservati. Ma i termini non menzionano che i suoi dipendenti possono ascoltare spezzoni di queste registrazioni. Inoltre, Google, nella sua politica sulla privacy, afferma che condividerà le informazioni personali al di fuori di Google quando ha il consenso degli utenti. Questa è una grave violazione della privacy degli utenti”.

Google nelle condizioni di utilizzo di Assistant scrive come “Occasionalmente, Assistant si attiverà quando non era vostra intenzione perché ha erroneamente rilevato che volevate il suo aiuto (come da un rumore che suona come “Ehi, Google”). Se ciò accade, basta dire Hey Google, non era per te, e l’Assistente cancellerà l’ultima cosa che ha inviato a Google”. Il problema in tutto questo è che spesso gli utenti non si rendono conto delle “attivazioni accidentali”.

Tecnicamente è possibile eliminare le registrazioni delle vostre conversazioni con Google Assistant in ogni momento, tuttavia non è chiaro se in questa lista di registrazioni siano incluse anche quelle catturate con attivazioni involontarie. Google ha ora tra le mani una bella gatta da pelare, continueremo a tenervi aggiornati sulla questione se ci saranno ulteriori sviluppi.

Aggiornamento del 02/07/2021: Nella mail inviataci da Google a chiarimento della situazione viene indicato come non siano state rilasciate nuove informazioni durante il comitato del governo indiano in questione ma sono tuttavia stati ribaditi argomenti già pubblicati in passato:

  • Come specificato nel Safety Center, l’Assistant è progettato per aspettare in modalità standby fino a quando non viene attivato, come quando si dice “Hey Google“. Quando è in modalità standby, l’Assistente non invierà ciò che state dicendo a Google o a chiunque altro
  • In questa pagina dell’Help Center viene spiegato il funzionamento delle impostazioni riguardanti le registrazioni audio
  • La registrazione audio rimane off se l’utente non decide di attivarla, come spiegato in un video pubblicato su YouTube riguardo la privacy che trovate di seguito
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