Abolizione della caccia, parte la raccolta firme per il referendum: “Interesse trasversale, è una pratica medievale”
È iniziata ieri, giovedì 1 luglio, la raccolta firme per il referendum per chiedere l’abolizione della caccia sul territorio italiano. L’iniziativa è stata presentata oggi in Campidoglio, presso la Sala Piccola della Promoteca, organizzata dal comitato referendum “Sì Aboliamo la caccia”. Una battaglia etica combattuta sul piano del diritto, come ha spiegato il Comitato Sì Aboliamo la Caccia. Dal presidente della Commissione Ambiente della Capitale, Daniele Diaco, al parlamentare Claudio Cominardi, in molti si sono già uniti a questa lotta che lo stesso deputato ha definito di “interesse trasversale”.
“La caccia è un’attività violenta, cruenta, sanguinaria – si legge nel lancio dell’evento – provoca ingenti danni ambientali per i milioni di pallini di piombo e cartucce che vengono abbandonate sul terreno dai cacciatori ed inquinano campagne e falde acquifere; è responsabile di uno sperpero di decine di milioni di euro di denaro pubblico per il ripopolamento degli animali selvatici; alla fine della stagione di caccia, nel mese di febbraio si verifica un ingente abbandono di cani utilizzati dai cacciatori, come registrato dalle Regioni; le stesse federazioni sportive di tiro (al volo, carabina, pistola, arco, balestra) rifiutano la presenza e la partecipazione di cacciatori o anche di persone che abbiano ucciso un solo animale”.
“Vorrei ricordare – ha aggiunto Paolo Bernini, Presidente DPA Onlus Associazione Difesa Protezione Animali – che tantissime vittime sono animali, ma ci sono anche vittime umane. Molte figlie e figli dei padri che vanno a caccia non vorrebbero che ci andassero. Noi stiamo offrendo uno strumento a tutti”.
Per aderire alla raccolta firme ci si potrà recare presso gli uffici elettorali dei comuni per firmare i moduli.