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Juventus, John Elkann stacca un assegno da 400 milioni di euro per il club. Dote per Allegri e toppa alle perdite da pandemia

Via libera del principale azionista Exor all'aumento di capitale che porta risorse fresche nelle casse del club bianconero. Le perdite causate dal Covid (crollo vendita biglietti e diminuzione introiti da merchandising) vengono stimate in 320 milioni di euro.

Arrivano quattrocento milioni di euro freschi nelle casse della Juventus. Ma i tifosi bianconeri tengano a freno i sogni. Una buona fetta dell’aumento di capitale servirà per ripianare le perdite dovute alla pandemia che vengono stimate nel complesso a 320 milioni di euro, causate principalmente dalla contrazione dei ricavi da merchandising e dal quasi azzeramento di quelli da biglietti. Non hanno aiutato gli introiti della gestione dei cartellini dei calciatori precipitati a 8 milioni. La quota più importante dell’aumento sarà a carico di Exor, finanziaria della famiglia Agnelli, fiscalmente domiciliata in Olanda, che controlla il 64% del club e verserà quindi 256 milioni. Un altro 11,4% fa capo al fondo londinese Lindsell train, il resto è sul mercato. La società intende costituire un consorzio di garanzia per la sottoscrizione e liberazione delle nuove azioni eventualmente non sottoscritte. Lo scorso gennaio Exor ha incassato un maxi dividendo da 830 milioni di euro come effetto della fusione tra i francesi di Psa e la casa automobilistica Fca di cui gli Agnelli controllavano il 28%.

L’ultimo bilancio semestrale della Juventus si è chiuso con perdite per 113 milioni di euro, in peggioramento rispetto al rosso di 50 milioni accusato nei primi sei mesi della stagione 2019/2020. I debiti ammontano a 358 milioni di euro. Si è chiuso in perdita anche l’ultimo esercizio di Exor (meno 30 milioni) ma come si diceva la finanziaria ha poi incassato quasi un miliardo con l’operazione Stellantis. Oltre alle partecipazioni nell’auto (c’è anche il 23% di Ferrari) e nel calcio, Exor possiede tra l’altro il 27% di Cnh industrial, il 43% del settimanale britannico Economist, l’89% di Gedi (editore di La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX) e, da pochi mesi, il 24% della casa calzaturiera Louboutin. Da un punto di vista più sportivo e in relazione agli equilibri familiari all’interno del club, giova notare che la firma dell’assegno Exor è del presidente ed amministratore delegato John Elkann e non del presidente del club Andrea Agnelli che è “solo” consigliere della finanziaria. Dopo aver già occupato alcuni posti chiave con uomini di sua fiducia, a cominciare dall’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, ex Ferrari, è facile prevedere che dopo aver messo mano al portafoglio la presa di Elkann sulla squadra si rafforzi ulteriormente.