La provincia di Trento approva una delibera di giunta, presentata dal presidente Fugatti, nella quale si dichiara che non verrà più catturato alcuno orso problematico, ma si passerà direttamente all’abbattimento.
Tale delibera prevedrebbe questa evenienza, sembra con il beneplacito di Ispra, ma il documento non è ancora stato ufficializzato. Come sempre la strategia degli annunci per calmare allevatori e coltivatori è adottata ad arte dal presidente Fugatti.
Arriva l’estate, nulla è stato fatto per prevenire gli eventi di orsi che predano qualche capo di bestiame, lasciato incustodito da pastori e allevatori e per calmare i propri elettori Fugatti la spara grossa. Peraltro, il Pacobace, documento che regola le procedure di intervento sugli orsi definiti problematici, prevede l’abbattimento come ultimo stadio di un percorso ben definito; qui, invece, si vuole passare direttamente all’abbattimento. E con il beneplacito dell’euforico presidente degli allevatori trentino, Mauro Fezzi, che non aspettava altro che di poter esternare la propria soddisfazione nel constatare che saranno abbattuti gli orsi che danno fastidio ai suoi affiliati.
Ancora una volta in Trentino, invece che procedere a realizzare opere di adeguamento delle strutture esistenti, per prevenire attacchi da orsi e lupi si preferisce ricorrere al fucile. D’altronde, la mentalità degli allevatori trentini è proprio quella di valutare tutto come dovuto; un esempio: un orso preda un capo di bestiame in val Rendena e l’allevatore, intervistato, candidamente dice: “Poi ci dicono di rinchiuderle la sera, ma noi non vogliamo rinchiuderle”. Cioè, fatemi capire; la forestale consiglia l’allevatore di rinchiudere nella stalla le bestie durante la notte, lui si rifiuta e poi si lamenta se l’orso fa l’orso?! Ma che senso ha questo modo di fare impresa? Ma è una vera follia correre dietro a queste tendenze omicide degli allevatori, che vogliono sparare ad orsi e lupi e non vogliono nemmeno prendersi la responsabilità di tutelare le loro imprese e i loro interessi.
Ma vi rendete conto in che condizioni siamo in Trentino? Allevatori che si lamentano di alcune predazioni, peraltro totalmente rifuse dalla provincia, che pure fornisce contributi per costruire idonei posti per tenere il bestiame; ma non fanno nulla per tutelare i propri interessi, salvo lamentarsi per chiedere abbattimenti. Siamo davvero all’assurdo; gli allevatori che si lamentano delle predazioni, che inneggiano all’abbattimento di lupi e orsi, cosa contro qualsiasi legge ed etica, ma non fanno nulla per tutelare i loro interessi, rifiutandosi di mettere al sicuro il proprio bestiame.
E dovremmo capire noi ambientalisti che hanno anche loro degli interessi da tutelare? Noi che portiamo la voce degli animali ingiustamente abbattuti e imprigionati dovremmo comprendere le loro ragioni; ma loro invece, possono tranquillamente procedere ad uccidere animali selvatici, senza cambiare atteggiamento e progettare convivenza, addirittura lasciando le loro povere bestiole fuori dalle stalle alla mercé di quegli stessi predatori che loro non vorrebbero.
Ma anche questo è maltrattamento di animali; non vengano a raccontare che gli interessa il benessere dei loro capi di bestiame, che tra l’altro poi mandano al macello, se li lasciano fuori dalle stalle, pronti alla predazione; per orsi e lupi è come andare al supermarket! Siamo davvero al Medioevo in Trentino.