Botta e risposta a “In onda” (La7) tra il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e l’economista dell’Ocse Andrea Garnero sull’istituto della cassa integrazione. Secondo Garnero, il sistema legislativo italiano, per come è disegnato, in alcuni casi obbliga le persone a non lavorare proprio a causa della cassa integrazione, che impedirebbe anche un’adeguata formazione dei lavoratori.
Landini contesta l’assunto dell’economista, ricordando che la cassa integrazione vale solo per i lavoratori dipendenti, che percepiscono il 50% dell’effettivo stipendio. E aggiunge che quella della formazione come diritto permanente e strutturale per i lavoratori è una battaglia decennale della Cgil.
La polemica si accende quando Garnero si pronuncia sul blocco dei licenziamenti e ribadisce la sua tesi sulla cassa integrazione: “L’Italia è l’unico Paese che ha introdotto un divieto di licenziamento. Eppure negli altri Paesi non abbiamo assistito a uno tsunami occupazionale. Anzi, la performance nel mercato del lavoro in Francia e Germania è stata migliore di quella italiana, perché vediamo che, nonostante il blocco dei licenziamenti, ci sono stati 558mila licenziamenti nel 2020 e quasi un milione di occupati in meno tra febbraio del 2020 e febbraio del 2021. Quindi, lo shock c’è già stato e non è stato minore”.
“Ma perché dice cose che non stanno in piedi?”, commenta Landini.
Garnero continua: “Conta quindi la cassa integrazione, perché licenziare costa. Se invece è possibile, come è per la cassa covid, trasferire il costo del lavoro allo Stato, è più conveniente ricorrere alla cassa covid. Questo è lo strumento chiave, non tanto il divieto di licenziamenti”.
Landini replica: “Non è vero che solo l’Italia ha preso questo provvedimento. È stato preso in altre forme anche in Francia e in Germania, dove le aziende che hanno adottato lo strumento della cassa integrazione, per i sei mesi successivi alla sospensione della cassa stessa, non dovevano lasciare a casa nessun lavoratore, proprio perché avevano avuto dei soldi pubblici. Dopodiché, in Italia ci sono stati posti di lavoro persi, ma perché erano contratti a termine di lavoratori precari – continua – La cassa covid è stata a carico di tutti, ma la cassa ordinaria e straordinaria la pagano l’impresa e i lavoratori, non è a carico dello Stato. Noi stiamo chiedendo di estenderla a tutti con un contributo di tutti e infatti stiamo dicendo di non licenziare ma di usare la cassa ordinaria, che è il senso dell’accordo fatto due giorni fa col governo. Alle persone che hanno passato un inferno in questo anno e mezzo tu devi assicurare che, quando hanno un problema, non sono da sole”.
“Landini, però, andiamo a vedere i problemi concretamente”, replica la conduttrice Concita De Gregorio.
E Landini non ci sta: “Questi sono problemi concreti. Essere licenziato è un problema concreto”.