Cultura

Loro di Monte di Dio, una strada che si fa letteratura con Erri De Luca, Maurizio De Giovanni, Giorgio Napolitano

Testimonial del trailer in motion “Books in (E)motion”. Per il suo debutto entra nel Cortile d’Onore di palazzo Reale per inaugurare Napoli Città Libro, la bookmesse più importante al Sud. Dal 1 luglio al 4 luglio, novanta espositori da tutto il mondo

di F. Q.

Quella entrèe per Loro di Monte di Dio si spalancano le porte di Palazzo Real a Napoli. “Ci sono solo due modi per vedere l’impossibile cavarsi gli occhi o chiuderli per immaginare, Januaria utilizza il secondo….”, lo ha scritto il saggista Marco de Marco in prima pagina del Corriere del Mezzogiorno. Si riferiva al volumetto gioioso e corale “Loro di Monte di Dio” di Januaria Piromallo e Antonella Esposito Gagliardi (Guida Editore) e al trailer in Animation realizzato dalla Scuola Italiana Comix di Mario Puzo ( un’ eccellenza made in Sud che produce contenuti video anche per Maurizio De Giovanni). Il format “Books in (E) motion e pennella in digital lo stesso De Giovanni, Erri De Luca e altre firme dell’intellighezia/chic napoletana tra cui la musicologa Laura Valente (tra le 100 donne più influenti secondo Art Tribune), la vicesovrintendente Emmanuela Spedaliere, l’attrice della scuola eduardiana Antonella Stefanucci, il filosofo Francesco Serra di Cassano.

Per il presidente del Premio Napoli, Domenico Ciruzzi, sono indimenticabili gli anni da allievo alla Nunziatella. Sorride sornione anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che rievoca la sua infanzia a Monte di Dio. Una strada che si fa letteratura, con Gerardo Marotta che diventa l’anima della sua creatura “L’Istituto degli Studi Filosofici”, mentre Ruggero Cappuccio, direttore del Napoli Teatro Festival, immagina un Casanova napoletano: “Se non avessi avuto tante amanti, il mondo mi leggerebbe con il rispetto che usa per Rousseau. Ma il mio personaggio si è mangiato l’artista. Il mondo ha voluto il seduttore, ed io, purché il mondo sia felice gliel’ho regalato”.

Tra damigiane e sedie da barbiere vintage, il chiacchiericcio si sposta all’enoteca “Monte di Vino”, ricavato proprio dal salone anni ‘50: nomi evocativi Per e Palumm e Lacrima Christi, sacro e antico vino come lo descrive Curzio Malaparte dove lo spirito si ubriaca al solo annusarli.
Assente ma non troppo dalla memoria collettiva del vicolame la pettinaia/ambulante, pettinino di ferro a denti strettissimi per andare a spidocchiare i guaglioni del vicolame, siamo nell’immediato dopoguerra.

Il basso ha ancora una sua filosofia di sopravvivenza: quella del tiramm ‘a campà. C’è Purpacchiona, l’acquafrescaia, il nomignolo glie da il suo grande tuppo, due seni grandi come meloni, siede fuori dal basso e prepara la grattachecca, che qui la chiamano “Limonata a coscia aperte”.
Il sociologo Sergio Brancato dopo aver insegnato a La Sapienza” è tornato alla “Federico II”. Ma si diletta anche a raccontare storie tra letteratura, televisione e fumetto, è lui il super consulente di “Book in (E)motion” progetto pilota che serve ad avvicinare il pubblico giovane alla lettura, a cura di Kamalei von Meister, laurea in New Media alla Università Pepperdine in California, che ha disegnato la copertina. Perché quello del fumetto è un linguaggio trasversale. Dal format nasceranno affiliati: Loro degli Dei, un salto nel mito. La cultura è un bene primario di massa come il pane e Marina Caprotti, presidente dell’Esselunga, lo ha selezionato per le librerie dei supermercati. Intanto Loro di Monte di Dio è stato già adottato in alcune scuole. E con Maurizio De Giovanni nelle vesti di relatore è stato appena presentato al Liceo Mercalli.

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