Il nostro Paese - stando alle stime dello studio The Mediterranean: Mare Plasticum pubblicato dall'International Union for Conservation of Nature - butta in mare 34mila tonnellate di plastica ogni anno. Peggio fa solamente l'Egitto, con il Nilo che contribuisce da solo al 20 per cento del totale
Il Mediterraneo annega nella plastica. Il peso rifiuti di plastica accumulati nel mare ammonta a 1,178 milioni di tonnellate circa. È questa la stima del report The Mediterranean: Mare Plasticum pubblicato dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN) alla vigilia dell’entrata in vigore della direttiva UE sulle plastiche monouso, prevista per sabato 3 luglio. Non si tratta solamente di bottigliette vuote che galleggiano sulla superficie: la plastica nel Mediterraneo deriva anche e soprattutto dai detriti degli scogli e della sabbia delle spiagge, dai sedimenti sul fondo del mare e dalle plastiche e micro-plastiche ingerite dagli animali marini.
L’italia è nella Top3 dei Paesi che riempiono di plastica il Mediterraneo, con 34mila tonnellate di rifiuti ogni anno; un record battuto solo dall’Egitto, che ogni anno rilascia nelle acque circa 85mila tonnellate annue. Sull’ultimo gradino di questo tragico podio siede invece la Turchia con quasi 24 mila tonnellate all’anno. Ma il problema non è solo del mare in sé. Anche dei corsi d’acqua che vi finiscono devono essere monitorati e salvaguardati: per esempio, soltanto il fiume Nilo contribuisce al 20% di tutto l’inquinamento che poi finisce nel Mediterraneo.
Sempre secondo lo studio, la quantità di plastica nel Mediterraneo è destinata a crescere del 4% ogni anno, se non si prendono provvedimenti drastici e tempestivi come, per esempio, migliorare ulteriormente la capacità di smaltimento dei rifiuti di ogni Paese contribuirebbe in modo concreto a “pulire” il mare da tutti i tipi di plastica, sia macro che micro, abbattendo la quantità di rifiuti del 25%.
“Il governo intervenga urgentemente per salvare i mari dalla plastica”, reclamano gli organizzatori di Slow Fish, la rassegna di eventi per la sensibilizzazione verso la preservazione delle acque, ritenendo insufficiente l’impegno dell’Italia per recepire la direttiva Ue sullo stop alla plastica monouso. “La bozza del decreto legge non è nemmeno stata messa in calendario dal Consiglio dei Ministri”, sottolineano gli organizzatori.