In Italia continua a diminuire il numero di casi settimanali, ma le autorità sanitarie rilevano che tra le perone positive individuate sono in aumento i casi di variante Delta e Kappa che stanno mettendo in allarme la Gran Bretagna e il resto d’Europa. Lo si legge nel consueto monitoraggio settimanale della pandemia in Italia realizzato dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità secondo cui scende ulteriormente l’indice di contagio Rt che passa dallo 0,69 della settimana scorsa allo 0,63 di quella appena passata, ben al di sotto della soglia di rischio di 1.
Gli esperti fanno inoltre sapere che “continua il calo nell’incidenza settimanale (9 casi per 100mila abitanti nella settimana dal 21 al 27 giugno contro i 12 per 100mila della precedente). L’incidenza è sotto il valore di 50 per 100mila abitanti ogni 7 giorni in tutto il territorio. La campagna vaccinale progredisce velocemente e l’incidenza è a un livello che permetterebbe il contenimento dei nuovi casi”.
Il rapporto ha inoltre stabilito che la maggior parte dei casi individuati è attribuibile a focolai circoscritti in varie parti del Paese, quindi a particolari episodi di contagio e non a una diffusione capillare del virus su tutto il territorio. I tecnici nel documento chiedono, visto l’aumento dei casi anche in Paesi con alta copertura vaccinale, un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi e un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli.
Per il momento, comunque, nessuna allerta per le strutture sanitarie del Paese, visto che tutte le regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso: nessuna supera infatti la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è del 3% (la soglia critica è il 30%) con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa dalle 362 del 22 giugno alle 240 del 29. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende e si attesta al 3% (soglia critica 40%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 2.289 al 22 giugno a 1.676 il 29.
Speranza: “Italia tutta bianca, è il primo venerdì in cui non firmo ordinanze”
A registrare una situazione in miglioramento è anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che intervenendo all’’iniziativa Ripartiamo in occasione della Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città ha definito questo venerdì “particolare”: “Il venerdì è sempre stato complicato per me perché si firmano le ordinanze per le regioni, ma questo è il primo venerdì dall’autunno scorso in cui non sarò chiamato a firmare ordinanze. L’Italia è tutta bianca e non sono intercorse modifiche dello status quo, quindi non avrò necessità di firmare altre ordinanze”.
Il ministro chiede però di continuare sulla linea della cautela, di non far calare l’attenzione e continuare a rispettare le basilari norme igieniche e anti-contagio per evitare un ritorno del virus sul finire dell’estate: “I numeri di oggi della cabina di regia sono molto incoraggianti. È la fotografia di un Paese con un quadro epidemiologico molto migliorato, conseguenza della campagna di vaccinazione che resta l’arma fondamentale per mettersi alle spalle questa stagione. Continuo a chiedere massima prudenza e i numeri ci dicono che la strada della gradualità è quella giusta. Siamo ancora dentro questa battaglia e c’è bisogno di grande cautela. Ci vuole gradualità perché la partita è ancora aperta e guai a pensare diversamente”.
Riferendosi quindi alla prossima riforma del Servizio sanitario nazionale (Ssn), il ministro ha infine affermato che dobbiamo “chiudere definitivamente la stagione dei tagli perché il Ssn è il bene maggiore cha abbiamo. Penso che oggi ci siano le condizioni per questo”. La chiave fondamentale del cambiamento “è quella del territorio e la parola chiave della riforma del Ssn è prossimità. Per questo mettiamo 4 miliardi di euro per potenziare l’assistenza domiciliare”. Per fare tutto questo, ha concluso, “abbiamo bisogno di un grande Patto Paese e il ruolo dei sindaci è fondamentale”.
Figliuolo: “La campagna vaccinale finirà a settembre per tutte le regioni”
Nel corso della sua visita all’Isola del Giglio, in occasione della fine della campagna vaccinale nelle isole minori, il commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, ha fatto sapere che tutte le regioni termineranno la campagna vaccinale a settembre: “Noi le dosi ce le abbiamo per tutti, se poi qualcuno pensava di finire la campagna a fine luglio per dire che è il più bravo di tutti non potrà farlo ma deve finire come gli altri a fine settembre”. E ha poi aggiunto che i rifornimenti in mano al governo ” sono assolutamente sufficienti per mantenere il ritmo di 500mila dosi al giorno medie che ci porteranno a fine settembre a raggiungere il traguardo dell’80% degli italiani, vaccinabili, vaccinati. Voglio rassicurare, le dosi ci sono e con queste dosi saremo in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi”.
Obiettivi raggiungibili grazie ai rifornimenti attesi per i mesi estivi, continua il generale: “Gli acquisti di vaccini sottoscritti dalla Commissione europea prevedono approvvigionamenti per il prossimo trimestre, luglio agosto e settembre, pari a 45,5 milioni di dosi di Pfizer e Moderna, che sono quelli usati più diffusamente. A luglio verranno consegnate 14,5 milioni di dosi del tipo a Rna messaggero. Si tratta di quantitativi importanti che ci consentono di guardare con ottimismo ai prossimi mesi, per raggiungere l’80% delle persone vaccinabili il 30 settembre. E col ministero della Salute stiamo già pensando a un’eventuale terza dose“. Per farlo, dice, è necessario raggiungere i cittadini “con un approccio sempre più attivo e capillare, basato sul rapporto di fiducia che esiste col proprio medico di base o col proprio farmacista. In una fase post-emergenziale, in previsione di eventuali richiami e nell’ottica di realizzare un sistema sostenibile e stabile nel tempo, si dovrà ricondurre quanto più possibile l’attività di somministrazione nell’alveo del Sistema Sanitario Nazionale con la partecipazione di tutti gli operatori”.