La Tenuta Ambelia attrae soldi dal 2019: più di 10 milioni di euro, finanziati da cinque dipartimenti, compreso quello straordinario per il dissesto idrogeologico. L'amore per gli equini del governatore, d’altronde, è testimoniato già dagli stanziamenti pubblici ricevuti dall’ente regionale, l’Istituto per l’incremento ippico. I 5 stelle: "Quello è uno degli enti più finanziati da questo governo. Ha speso milioni e milioni di euro per la sua città, per il suo territorio"
Il mio governo per una tenuta di cavalli. E per una fiera dedicata. Si potrebbe ironizzare, sintetizzando di fatto il grande impegno profuso negli anni dal Nello Musumeci per lanciare la Fiera Mediterranea del Cavallo, la cui terza edizione partirà il prossimo 2 luglio. Una kermesse internazionale dedicata agli equini è stata fortemente voluta dal presidente della Regione, che da quando è stato eletto ha aumentato il finanziamento all’Istituto per l’incremento ippico – ente regionale spesso in perdita – e, pur nelle secche dei bilanci regionali, ha trovato i fondi per i lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza della Tenuta Ambelia, ora sede della kermesse. Piccolo particolare: la tenuta è nel territorio di Militello Val di Catania, il centro in provincia di Catania che ha il merito di aver dato i natali al governatore, appassionatissimo di cavalli.
Una passione, quella per l’equitazione mai nascosta da Musumeci. Neppure in questo periodo di profonda crisi economica provocata dalla pandemia. Negli ultimi anni, infatti, in Sicilia il settore equino ha beneficiato di generosi contributi provenienti dalle casse regionali. L’ultimo milione è stato speso da pochissimo: la delibera è del 27 maggio scorso, e decreta lo stanziamento di 1.100.000 euro per “interventi di valorizzazione e completamento dell’area destinata ad attività sportive nel territorio della provincia di Catania”. Un’area non meglio specificata, ma il progetto di un milione e centomila euro riguarda la realizzazione di box per il ricovero cavalli in “un’area territoriale appartenente al demanio regionale ed affidata alla gestione dell’Istituto Incremento Ippico”. Di che area parliamo? Sempre della Tenuta Ambelia, mai nominata direttamente nell’ultima delibera di fine maggio, ma che ora è prossima ad ospitare la Fiera del Mediterraneo. Già a marzo la giunta aveva stanziato 450mila euro per un “intervento di riqualificazione e valorizzazione” della Tenuta e manutenzione straordinaria della stradella che dalla strada provinciale conduce all’area di parcheggio ed all’area sportiva.
Una struttura per i cavalli che attrae soldi dal 2019: sono più di 10 milioni di euro spesi per il restyling di Ambelia tra il 2019 e il 2020, finanziati da cinque dipartimenti, compreso quello straordinario per il dissesto idrogeologico. Ai quali si aggiunge adesso un altro milione e mezzo tra marzo e maggio del 2021. L’amore per i cavalli del governo Musumeci, d’altronde, è testimoniato già dagli stanziamenti pubblici ricevuti dall’ente regionale, l’Istituto per l’incremento ippico, che nel 2016 – col governo di centrosinistra guidato da Rosario Crocetta – riceveva dal pubblico 2.220.000 euro: nel 2020 quei soldi sono diventati 3.090.920 nel 2020, un aumento di quasi un milione in buonissima parte dovuto alla Regione.
“Quello è uno degli enti più finanziati da questo governo. Musumeci ha speso milioni e milioni di euro per la sua città, per il suo territorio. Lo ricorderemo per questo. Mentre i siciliani chiedevano aiuti economici lui elargiva somme per i suoi cavalli.”, sottolinea Luigi Sunseri, membro in quota M5s della commissione Bilancio dell’Assemblea regionale che nell’ultimo anno ha fatto un’attenta ricognizione dei conti degli enti regionali. Cifre che aggravano i conti della Regione, la cui governance è stata da poco criticata dalla Corte dei Conti a causa di “irregolarità contabili”: i magistrati contabili hanno definito “non regolari lo stato patrimoniale e il conto economico”, e “quote di disavanzo non recuperate nel rendiconto del 2018 e da ripianare in quello del 2019″, per un totale di oltre “875 milioni di euro”. Tempi duri per i bilanci pubblici, di sicuro. Ma la ritrovata Fiera è lo “zoccolo duro” della spesa pubblica pure in tempi bui.