I numeri del macrofolaio di Palma de Maiorca continuano a salire. Oltre 2mila giovani spagnoli da 12 comunità autonome hanno contratto il covid durante un viaggio di svago sull’isola, approfittando della fine dell’anno scolastico e della riapertura di locali e ozio notturno. Non è un caso isolato, perché negli ultimi giorni il tasso di contagio tra i 12 e i 29 anni preoccupa in almeno otto regioni, che stanno cominciando a valutare nuove misure. Nel Paese, sono 287 i casi ogni 100mila abitanti tra gli adolescenti, 293 tra i ventenni.
“Siamo convinti che la campagna vaccinale farà in modo che non ci sia un incremento maggiore ma non possiamo sperarci troppo, perché il virus è ancora lì”, ha dichiarato la ministra della Salute, Carolina Darias. Lo sanno già in Cantabria, dove i casi tra i 20 e i 29 anni sono 727 per 100mila abitanti e le autorità locali potrebbero decidere di tornare a chiudere i locali della movida.
Non sono tanto i giovani a inquietare, quanto i loro contatti con persone vulnerabili che ancora non hanno ricevuto la seconda dose. La Spagna ha vaccinato il 37% della popolazione, uno dei migliori dati d’Europa, ma il 34% dei quarantenni, il 26% dei cinquantenni e il 53% degli ultrasessantenni non è stato ancora completamente immunizzato. Di fronte all’aumento dei contagi, alcune regioni, come la Catalogna e le Baleari, apriranno la vaccinazione agli under 30; in altre, come l’Andalusia e i Paesi Baschi, si manterrà il piano iniziale spingendo sull’acceleratore.
A San Juan, nei Paesi Baschi, durante la festa patronale i casi sono aumentati da 74 per 100mila abitanti a 402,5 in soli due giorni. A Menorca sono stati registrati 70 positivi dopo le feste di Sant Joan de Ciutadella. In Andalusia, il municipio di Cantillana ha più di mille casi ogni 100mila abitanti. Secondo quanto espresso da Daniel López-Acuña a El País, ex membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, “si sta producendo una micro ondata tra i giovani, che influisce sull’incidenza generale”. “Non è un fenomeno legato al macrofocolaio di Maiorca – aggiunge – ma è un problema associato alla fine dello stato d’emergenza, l’eliminazione del coprifuoco e il rilassamento dello svago notturno. Tutto questo ha contribuito a una sensazione di falsa sicurezza sulla presunta invulnerabilità dei giovani al virus”.
In questo scenario si sa ancora poco sull’evoluzione della variante delta in Spagna e i dati sono contraddittori. Per il governo catalano, dove i casi tra i ventenni sono 555 ogni 100mila abitanti, rappresenta il 30% delle nuove infezioni nella regione, una percentuale elevata al 50% da Magda Campins, epidemiologa dell’Ospedale Vall d’Hebron di Barcellona. Secondo il ministero della Salute, a livello nazionale riguarda solo il 2,7% del totale dei contagi.
Nel frattempo, a Maiorca una giudice ha sospeso l’isolamento forzato nell’hotel Palma Bellver di 118 giovani con tampone negativo. 58 positivi rimangono nella struttura, mentre 16 sono ricoverati con sintomi lievi. I ragazzi sono stati riportati sulla penisola a bordo di una barca con destinazione Valencia. Ad attenderli autobus messi a disposizione dalle loro regioni d’origine (Andalusia, Madrid e Galizia). Prima di ripartire alla volta di casa, è stata loro offerta la possibilità di sottoporsi a un tampone rapido.