La capo medico legale della British Columbia, Lisa Lapointe che "le estreme condizioni meteorologiche sono considerate un fattore determinante nell’aumento dei morti e che la cifra è destinata a crescere". Un evento, quello canadese, che è secondo gli esperti un effetto della crisi climatica globale
Oltre 700 morti, 719 per le precisione. La capo medico legale della British Columbia, Lisa Lapointe, ha affermato che nella provincia del Canada occidentale si contano questi decessi considerati improvvisi e inaspettati durante una settimana di caldo record che ha colpito il Paese. Un evento che non è casuale, ma va collegato all’emergenza climatica globale, come ha spiegato a ilfattoquotidiano.it il meteorologo Federico Grazzini: “Questi eventi ci fanno capire come la modificazione del clima sta prendendo una piega allarmante”.
Una cifra senza precedenti, ha aggiunto Lapointe, spiegando che è di tre volte superiore alla media in questo periodo, si legge sul Toronto Star. Lapointe ha quindi specificato che le estreme condizioni meteorologiche sono considerate un fattore determinante nell’aumento dei morti e che la cifra è destinata a crescere.
L’ondata di calore è in corso da giorni e per gli esperti si tratta di qualcosa di più di una insolita e sporadica congiuntura di fattori climatici. Gli scienziati parlano di una “cupola termica” di alta pressione. Il climatologo Cliff Mass nei giorni scorsi ha spiegato che si tratta di una rara combinazione di pressione eccezionalmente alta nell’entroterra e bassa vicino alla costa che ha generato un forte flusso d’aria da est a ovest, contribuendo a spingere l’aria fresca dell’oceano lontano dalla costa. Inoltre, man mano che l’aria calda scorre sopra la catena delle Cascade, diventa ancora più calda mentre discende i pendii occidentali della catena.
Il caldo non è l’unico nemico. Oltre 130 maxi incendi boschivi, in gran parte scatenati da fulmini, stanno devastando il Canada occidentale. Il governo ha deciso inviare aerei militari per aiutare i pompieri a contenere le fiamme. Nei giorni scorsi circa mille persone sono state evacuate quando un incendio ha bruciato il 90% della piccola città di Lytton, che ha stabilito un record nazionale per la temperatura più alta, raggiungendo i 49,6°C.
Ottawa si sta preparando a inviare rinforzi nella Columbia Britannica, dove divampano oltre un centinaio di incendi che si sono aggiunti all’ondata di caldo senza precedenti che sta devastando la zona occidentale del Paese e gli Stati Uniti come ha annunciato il primo ministro canadese Justin Trudeau. “Interverremo nella zona – ha detto Trudeau – per portare il nostro aiuto e aiutare nella ricostruzione”. In accordo con i ministri canadesi dell’”Incident Response Group”, è stato istituito un centro operativo a Edmonton, nel Canada occidentale, per fornire supporto in tutta la regione. “Le forze armate – ha sottolineato il ministro della Difesa, Harjit Sajjan – saranno schierate per fornire assistenza logistica in caso di necessità”