Diciassette anni dopo quell’argento di Atene nella finale storica persa contro l’Argentina, la Nazionale di basket torna alle Olimpiadi. Una qualificazione arrivata dopo un’impresa quasi insperata: vittoria per 102-95 a Belgrado, sul parquet di casa della Serbia che è la squadra vicecampionessa olimpica in carica. Un successo arrivato senza big come Marco Belinelli, che ha detto no all’azzurro al pari di Gigi Datome, e Danilo Gallinari, che solo ieri notte ha finito i playoff di Nba con gli Atlanta Hawks, ma che potrebbe unirsi agli azzurri a Tokyo. Una decisione che dovrà essere presa nel giro di poche ore, visto che i termini per la presentazione della lista dei convocati scadono martedì. L’esordio nel girone olimpico sarà contro la Germania il 25 luglio alle 6.40, tre giorni più tardi il match con l’Australia (ore 10.20) e il 31 luglio l’ultima sfida alla Nigeria, di nuovo alle 6.40.
L’impresa (senza i big) dopo anni di flop – Dopo oltre un decennio a inseguire un successo, un lampo di luce, un risultato di livello con la generazione più talentuosa degli ultimi anni, dopo competizioni continentali finite male e la qualificazione a Rio 2016 fallita in casa con Ettore Messina in panchina, a trascinare gli azzurri ai Giochi ci pensano Meo Sacchetti e un’infornata di giovani – che il ct ha fortemente voluto – in parte formati all’estero (come Nico Mannion) o limati nel loro talento nel campionato tedesco e spagnolo (Nicolò Melli, Simone Fontecchio e Achille Polonara). Volti meno noti al grande pubblico dei “tenori” oggi assenti, ma che hanno garantito all’Italbasket la dodicesima qualificazione alle Olimpiadi.
La partita – L’Italia ha sempre condotto il match, arrivando ad avere anche 21 punti di vantaggio sui rivali, poi la Serbia si è rifatta sotto perché tra Melli e compagni è subentrata la paura di farcela proprio quando l’obiettivo era a portata di mano. Ma il gran lavoro di Fontecchio e Tonut e poi i tiri dalla lunetta di Mannion hanno reso vani gli sforzi della Serbia concretizzatisi nelle triple di uno scatenato Andjusic. Il risultato non può che registrare l’incredulità del pubblico di Belgrado, anche se sono proprio le cifre a raccontare la partita degli azzurri, vincenti e pure capaci di esprimere un basket gradevole: 24 punti di Nico Mannion, 20enne figlio d’arte (suo papà Pace ha a lungo giocato in Italia) e playmaker dei Golden State Warriors, 22 punti e 12 rimbalzi per Achille Polonara, 21 di Simone Fontecchio, 15 di Stefano Tonut e 10 di Alessandro Pajola, 21enne fresco di scudetto con la Virtus Bologna. Nella Serbia, tradita da Teodosic e Micic, hanno lottato fino all’ultimo Andjusic e Petrusev, ma non è bastato. Quella della Serbia non è l’unica esclusione eccellente dai Giochi, visto che guarderanno le partite di Tokyo dalla tv anche Croazia e Lituania.
La gioia della Federazione – L’euforia di tutto il movimento traspare dal tweet dell’account della Federazione: “Tutto vero! TUTTO VERO. Li abbiamo dominati, segnando 102 punti. A casa loro. Non è più un sogno, è REALTA’. Grazie Azzurri, per queste lacrime di gioia. Torniamo ai Giochi Olimpici dopo 17 anni!”. Esulta il presidente Gianni Petrucci: “Una partita straordinaria, che rimarrà nella storia perché vincere in casa della Serbia è sempre un’impresa, indipendentemente dalle assenze delle due squadre. Una vittoria fantastica, merito di Meo Sacchetti e del suo staff”.
Petrucci: “Finalmente” – Per il presidente federale (già presidente del Coni e ancora prima alla Fip) la pallacanestro italiana “meritava una gioia così grande, finalmente ce l’abbiamo fatta, sembrava quasi che non potessimo avere questa grande soddisfazione”. Alla domanda su un possibile arrivo di Gallinari, Petrucci ha risposto che condividerà le scelte di Sacchetti, argento olimpico a Mosca 1980: “I ragazzi sono stati fantastici, buoni giocatori e ottimi giocatori – dice – Con una squadra così l’allenatore diventa più bravo”.
La spedizione da record – E festeggia anche il Coni che grazie all’Italbasket batte il record di atleti qualificati alle Olimpiadi: saranno 384 gli azzurri che gareggeranno nelle varie discipline. Le congratulazioni all’Italbasket sono Sto arrivate anche Roberto Mancini e Giorgio Chiellini, il commissario tecnico e il capitano della Nazionale di calcio che martedì disputerà la semifinale degli Europei. “Grandissimo gioco, grandissima Italia”, ha twittato Mancini, allenatore di una Nazionale senza fenomeni ma che inseguendo un concetto vero, profondo e solido di collettivo sta superando i propri limiti. Proprio come i ragazzi nelle mani di Sacchetti.