Licenziati con una mail. È successo ai 152 lavoratori della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, in provincia di Monza e Brianza. La storica fabbrica di ruote d’acciaio ha chiuso lo stabilimento e lo ha comunicato ai suoi dipendenti con un breve messaggio alla fine del turno pomeridiano. L’azienda, di proprietà del fondo americano Quantum Capital Partner, ha giustificato questa decisione inaspettata con la crisi perdurante dello stabilimento aggravatasi nei mesi di pandemia.
Messi in ferie e in permesso retribuito fino alla chiusura definitiva dello stabilimento, i lavoratori non ci stanno. Insieme alle Rsu e i sindacati si sono radunati il 3 luglio davanti ai cancelli della fabbrica, proclamando una mobilitazione permanente. “È una macelleria sociale, una commedia drammatica per tanti lavoratori e famiglie”, è il commento di Fim, Fiolm e Uilm alla vicenda.
Pietro Occhiuto, segretario Fiom Cgil Brianza, ha annunciato il presidio davanti alla fabbrica: “Siamo in assemblea permanente e difenderemo i posti di lavoro”. Intanto, tra i licenziati cresce la preoccupazione di non riuscire ad avviare delle trattative con la dirigenza. Anche gli amministratori locali si dicono amareggiati e spiazzati. “È una procedura non accettabile che non ha rispetto delle normative sindacali”, ha scritto su Facebook il sindaco di Ceriano Laghetto Roberto Crippa.
Lo stabilimento della Gianetti costituiva un’importante realtà lavorativa non solo per Ceriano, ma anche per il resto della provincia. La sindaca di Solaro Nilde Moretti si è dichiarata vicina ai lavoratori e alla mobilitazione: “Dignità calpestata in modo barbaro. Va aperto immediatamente un tavolo di confronto”.