“Non è stata una decisione facile da prendere ma ho deciso di non partecipare ai Giochi Olimpici quest’anno”. Comincia così un lungo post sui social dove Jannik Sinner ufficializza la sua rinuncia alle Olimpiadi di Tokyo in programma dal 23 luglio all’8 agosto. Una decisione difficile che arriva al termine di un periodo negativo per il 20enne azzurro di San Candido, eliminato al primo turno di Wimbledon per mano dell’ungherese Marton Fucsovics dopo il torneo agrodolce disputato al Roland Garros.
Ed è proprio la sconfitta ai Championships che ha spinto Sinner ha rinunciare al torneo olimpico: “Rappresentare il mio Paese – continua – è un privilegio ed un onore e spero di poterlo fare per tanti anni. La decisione è stata dettata dal fatto che non ho giocato il mio miglior tennis durante gli ultimi tornei e devo concentrarmi sulla mia crescita. Ho bisogno di questo tempo per lavorare sul mio gioco, il mio obbiettivo è diventare un miglior giocatore in campo e fuori. Sono pronto a mettermi ancora di più in gioco con l’obbiettivo di migliorare”. “Sono sincero con voi – conclude Sinner – e spero che potrete capire il mio ragionamento dietro a questa decisione. Sento che questa sia la scelta migliore per il mio futuro”.
La notizia della rinuncia olimpica di Sinner ha dato vita a un vivace dibattito sui social. Molte sono state le critiche. Tra le voci che hanno fatto più rumore c’è quella di Corrado Barazzutti, uno dei protagonisti della vittoria italiana in Coppa Davis del 1976 insieme a Zugarelli, Panatta e Bertolucci, nonché capitano non giocatore della squadra di Davis fino al 2020. “Fa impressione – scrive Barazzutti sui social – vedere Djokovic, 34 anni, entusiasta di partecipare alle Olimpiadi. Dispiace vedere Jannik Sinner, 20 anni, mortificare la più alta competizione mondiale come valori. Alla quale nessun atleta senza problemi fisici rinuncerebbe per niente al mondo. Soprattutto alla prima partecipazione. Sinner ha già rinunciato due volte alla Coppa Davis. Evidentemente se non crede in certi valori, se non valgono certi principi, tutto sommato meglio stare a casa. Peccato per Jannik, mai fu fatta scelta più sbagliata”.
A sostituire il numero 23 della classifica mondiale sarà quindi Lorenzo Musetti. In un primo momento sembrava che il 19enne di Carrara non potesse prendere parte alla spedizione azzurra in Giappone. Il motivo? Sinner aveva rinunciato troppo tardi e le iscrizioni per le Olimpiadi erano già state chiuse. È notizia però di questa mattina il via libera per Musetti. A comunicarlo è stata la stessa Federazione Italiana di Tennis sul proprio sito: “Lorenzo Musetti prende il posto di Jannik Sinner nella spedizione olimpica. Il 19enne di Carrara, numero 63 del mondo, appena ha saputo della defezione del coetaneo ha subito cancellato gli impegni presi a fine luglio quando si disputerà il torneo olimpico di tennis di Tokyo”. La Federtennis ha potuto quindi ottenere dalla ITF la sostituzione in extremis, completando la squadra azzurra che comprende anche Matteo Berrettini, Fabio Fognini, Lorenzo Sonego e Camila Giorgi e Jasmine Pasolini: “Per me, come per qualsiasi atleta, l’Olimpiade – ha detto Musetti – è una grande occasione, così come lo è sempre giocare per la maglia azzurra e lottare al fianco dei compagni”.
Jannik Sinner non sarà l’unico a saltare le Olimpiadi. Anche Rafa Nadal e Dominic Thiem non saranno in Giappone. Il primo per preservare e allungare la sua carriera, mentre il secondo a causa di un infortunio al polso. Un altro forfait importante è quello di Serena Williams. L’americana non ha voluto però rivelare le motivazioni dietro a questa decisione. Ancora incerta invece è la presenza di Roger Federer. Una serie di rinunce di peso non nuove nella storia della racchetta alle Olimpiadi. Il tennis è tornato ad essere uno sport olimpico solo a Seul 1988, dopo uno stop durato ben 60 anni. Durante l’edizione sudcoreana a mancare furono Ivan Lendl e Boris Becker. Nel 1992 a Barcellona non parteciperò André Agassi, mentre quattro anni dopo, ad Atlanta, Pete Sampras e Becker non presero parte alla rassegna a cinque anelli. Sampras mancò anche le Olimpiadi di Sydney 2000. Questa volta insieme ad Agassi. A Rio 2016 invece fu Roger Federer a decidere di saltare la rassegna per recuperare meglio da un infortunio.
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