Chi tra i governatori si è esposto durante quest'anno, ne è uscito quasi sempre rafforzato. Se nei sondaggi del 2020 ha avuto un peso l'immediata reazione alla pandemia, in quelli di quest'anno è stata la gestione della campagna vaccinale a fare da ago della bilancia. Ne è un esempio lampante Zingaretti che nel 2020 aveva perso terreno a causa di una sottostima del Covid-19, ma che quest'anno ha recuperato grazie al primato del Lazio nell'organizzazione della campagna
Il sondaggio “Governance Poll” per il 2021, realizzato da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore, ha rivelato come sia la pandemia che la campagna vaccinale abbiano influito nella popolarità di governatori e sindaci. “Se domani ci fossero le elezioni, voterebbe a favore o contro l’attuale presidente di Regione/l’attuale sindaco?”, questo il quesito chiesto ad un campione di 1.000 elettori per Regione e 600 per Comune per stilare il sondaggio. Al primo posto per popolarità tra le guide delle Regioni troviamo il presidente del Veneto, Luca Zaia (Lega) che si riconferma il più apprezzato (+4% rispetto al consenso del 2020), seguito da Stefano Bonaccini del Pd (+6% rispetto al consenso del 2020 e +8,6% rispetto a quello del giorno della sua elezione), governatore dell’Emilia-Romagna che prende il posto di Massimiliano Fedriga (Lega, Fvg), presidente del Friuli Venezia Giulia che perde lo 0,8%. Al terzo posto della classifica di gradimento, insieme a Fedriga, c’è Vincenzo De Luca (Pd), governatore della Campania che invece guadagna ben 13 punti percentuali. Per quanto riguarda i sindaci, vanno bene quelli di Bari, Venezia e Bergamo. Male invece, quelli delle metropoli.
I governatori – In quinta postazione Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria (+8%). Agli ultimi posti finiscono invece i governatori di Basilicata, Molise, Lazio e Sardegna. Tra questi, Nicola Zingaretti è l’unico che guadagna il 12% nei consensi (+10% rispetto al consenso nel giorno dell’elezione nel 2018) e si posiziona al 14° posto su 17, in ex aequo con Christian Solinas che perde però il 5%. Vito Bardi e Donato Toma (rispettivamente governatori di Basilicata e Molise) condividono l’ultimo posto perdendo l’1,6% e il 5% rispetto al consenso del 2020. Se nei sondaggi del 2020 ha avuto un peso l’immediata reazione alla pandemia, in quelli di quest’anno è stata la gestione della campagna vaccinale a fare da ago della bilancia. Ne è un esempio lampante Zingaretti che nel 2020 aveva perso terreno a causa di una sottostima del Covid-19, ma che quest’anno ha recuperato grazie al primato del Lazio nell’organizzazione della campagna, in anticipo rispetto ad altre regioni, e alla possibilità di scegliere con quale prodotto farsi vaccinare. Nonostante la confusione iniziale, anche Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia guadagna un +2,7% rispetto al consenso dello scorso anno e si piazza al 10° posto, dietro ad un triplo ex aequo al 7° posto di Toscana con Eugenio Giani, Marche con Francesco Acquaroli (i cui consensi sono rimasti invariati) e Sicilia di Nello Musumeci che registra un +3,2% (che diventa +9,2% se si considera l’apprezzamento di adesso rispetto al giorno delle elezioni). Verrebbe da dire che ne è uscito rafforzato chi in questo anno si è esposto di più: è il caso del pugliese Michele Emiliano (+6%), di Giovanni Toti (+8%) e di Vincenzo De Luca (+13%).
I sindaci – La Governance Poll 2021 elaborata da Noto Sondaggi si è occupata anche di valutare i sindaci dei capoluoghi di provincia. Ne è uscito molto bene anche quest’anno Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci che si colloca al primo posto della classifica di più di 100 posizioni, anche se perde l’1,3% rispetto al consenso del giorno dell’elezione. A condividere il podio con lui sono Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia che registra il +7,9% e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, con +5,7% in ex aequo con Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, che registra un +1,7%. Molti perdono terreno rispetto ai consensi ottenuti nel giorno delle elezioni, complice anche il dissesto economico: questo vale per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che perde addirittura più del 30% dei consensi, piazzandosi al 104° posto. Lascia il podio e scende alla 22° postazione Cateno De Luca, sindaco di Messina che l’anno scorso si era distinto per le sue campagne di difesa della città contro chi voleva entrare in Sicilia nonostante i rischi sanitari. All’ultimo gradino c’è poi Salvo Pogliese, sindaco di Catania con una perdita di oltre il 22%. E proprio buchi di bilancio pesano su tanti comuni del Mezzogiorno in fondo alla classifica: oltre a Catania e Napoli, anche Palermo con il sindaco Leoluca Orlando (-7,3%) e Taranto, con Rinaldo Melucci (-11,9%). Ma anche Varese, con Davide Galimberti alla 100° posizione insieme a Gianluca Festa, sindaco di Avellino. E non va molto meglio alle sindache pentastellate di Torino e Roma, Chiara Appendino e Virginia Raggi, entrambe al 94° posto con una perdita rispettiva dell’11,6% e del 24,2%. Come anche al sindaco di Milano, Beppe Sala, all’81° posizione con -2,7% dei consensi. Tutti con un gradimento al di sotto del 50%.