La riforma del sorteggio per eleggere i membri del Consiglio superiore della magistratura? Avrebbe scardinato il sistema delle correnti. Lo conferma Luca Palamara, l’ex pm al centro dell’inchiesta che ha fatto tremare il mondo della magistratura. “Quand’ero presidente dell’Associazione nazionale magistrati, temevamo la riforma del sorteggio, perché avrebbe scardinato il sistema delle correnti“, ha detto l’ex magistrato, pure lui ex componente del Csm, che rispondendo alle domande dei deputati ha spiegato come funzionassero le nomine, specialmente quelle di procuratore della Repubblica, all’interno della magistratura. In un passaggio, ha rivelato come l’ipotesi di eleggere col sorteggio i componenti del Csm preoccupava chi, come lui, si doveva occupare delle nomine ai vertici delle procure. “La riforma del 2002 – ha detto – aveva la funzione di abbattere le correnti, ma è stata superata. Per esempio, nelle recenti elezioni del 2018, per quattro posti di pubblico ministero sono stati candidati quattro magistrati appartenenti a quattro correnti diverse”.