Diritti

Ddl Zan, la senatrice Fi Barbara Masini: “Sono omosessuale e voterò la legge così com’è. In Aula ci sarà più di qualcuno dei nostri a favore’

La parlamentare azzurra, intervistata da Repubblica, annuncia che sosterrà il provvedimento in arrivo a Palazzo Madama nonostante il suo partito sia contrario: "Non capisco perché un omosessuale non dovrebbe sentirsi rappresentato da un partito di destra e soprattutto da un partito liberale come Forza Italia"

Nel giorno in cui la discussione sul ddl Zan arriva in Aula a Palazzo Madama e mentre continua lo scontro nei partiti per la conta dei voti, ad annunciare il suo sostegno al provvedimento è la senatrice di Forza Italia Barbara Masini. “Ho una compagna, ma non mi batto a favore del ddl Zan mossa da ragioni personali”, ha detto intervistata da Repubblica la parlamentare che a inverno scorso era già stata conteggiata nella pattuglia di “responsabili” a favore del governo Conte 2. “La mia è una battaglia di giustizia e libertà. Non capisco perché un omosessuale non dovrebbe sentirsi rappresentato da un partito di destra e soprattutto da un partito liberale come Forza Italia”. Proprio in queste ore, Italia viva ha ritirato il suo appoggio al ddl facendo asse con il centrodestra nel chiedere modifiche al provvedimento: una strategia che è destinata a far fallire l’approvazione del testo.

“Alla Camera c’è stata un pattuglia di liberal forzisti, tra cui Elio Vito, che hanno votato a favore della legge Zan”, ha continuato Masini annunciando che la fronda dentro gli azzurri potrebbe essere più ampia del previsto. “Al Senato non sono sola e, soprattutto nei voti segreti, ci sarà più di qualcuno pro – ha aggiunto – e poi con la mia capogruppo Annamaria Bernini ho un dialogo schietto e aperto: io rispetto la posizione degli altri colleghi che sono contrari e così credo che rispettino la mia. Nel gruppo parlamentare di Forza Italia c’è apertura al confronto”. Per quanto riguarda il testo del disegno di legge “non ho difficoltà a votare il ddl Zan così com’è. Devo dire che nel centrodestra ho visto un cambiamento: da quando si diceva che la legge contro l’omofobia non era necessaria, che le aggressioni omofobe non c’erano o erano poche, a oggi – ha concluso – finalmente si è preso atto che una legge ci vuole, mi auguro di avere contribuito un po’ anch’io a questo cambiamento”.