Io posso è il caso editoriale del 2021. Dal primo luglio questo libro (una chiamata alle armi ai lettori, una “call to action”) arriva in tutte le edicole italiane con Il Fatto Quotidiano. Quella delle sorelle Pilliu è una battaglia civile il cui finale è ancora tutto da scrivere. Grazie ai tanti lettori che stanno comprando il libro il finale potrebbe cambiare. In meglio.
La storia è ormai nota.
Le due donne, da un giorno all’altro, nel 1990, si trovano a dover fronteggiare Pietro Lo Sicco: un costruttore che poi sarà condannato perché legato alla mafia vuole espropriarle dalle loro casette per tirare su un palazzo di nove piani (dove nel tempo andranno a vivere mafiosi del calibro di Giovanni Brusca). Lo stesso costruttore, grazie ai buoni uffici di un assessore comunale corrotto con una mazzetta di 20 milioni di vecchie lire, riesce poi a ottenere una licenza edilizia attestando falsamente che le casette delle sorelle sarebbero di sua proprietà.
Lo Sicco non si ferma e danneggia le casette delle Pilliu. Ma alla fine la testardaggine delle due ha la meglio: dopo 30 anni un tribunale dà loro ragione. Ma al danno segue la beffa. Alle sorelle viene riconosciuto un risarcimento di 780mila euro per i danni che però nessuno può pagare poiché il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. In più l’Agenzia delle entrate chiede il 3 per cento per le tasse sul risarcimento che le sorelle mai hanno ricevuto.
Con il libro Io posso si cerca di riscrivere questa storia. I proventi delle vendite che spettano agli autori, Pif e Marco Lillo, andranno devoluti alla causa delle sorelle Pilliu e alla battaglia simbolica delle casette. Il primo obiettivo è pagare la cartella esattoriale di 22.840 euro. Il secondo obiettivo del libro è far conoscere a tutti questa storia perché anche i giudici in futuro non la trattino come una pratica qualsiasi. Il terzo obiettivo ambizioso degli autori è ricostruire le casette di piazza dei Leoni. Per dimostrare a tutti che – anche quando lo Stato si distrae – tutti noi possiamo fare qualcosa per rimettere le cose al loro posto.
Questo è il senso del titolo Io posso. I prepotenti e i mafiosi usano questa espressione per dire “Io posso” e tu no perché io sono mafioso. “Io posso” invece qui significa “Io posso” perché io sono lo Stato e tu no.
Il messaggio del libro è passato: il volume è stabile ai primi posti delle classifiche di vendita. In 5 settimane ha superato le 40mila copie in libreria. Finalmente dal primo luglio è disponibile anche in edicola con il Fatto Quotidiano. In tutti i paesi italiani, anche nelle località di vacanza, è possibile acquistarlo grazie alla coedizione PaperFirst con Feltrinelli.
Nel frattempo il clima è cambiato: Maria Rosa e Savina Pilliu incontrano ogni giorno nel loro negozio di prodotti tipici sardi a Palermo decine di persone che vogliono ascoltare la loro storia. Molte anche le scolaresche. Il video che pubblichiamo è stato realizzato in occasione della presentazione del 9 giugno nell’atrio della Biblioteca comunale “Leonardo Sciascia” di piazza Casa Professa a Palermo, luogo altamente simbolico poiché lì Paolo Borsellino tenne l’ultimo discorso prima di morire nella strage di via D’Amelio.
IO POSSO. DUE DONNE SOLE CONTRO LA MAFIA di Pif e Marco Lillo (ed. PaperFirst, Feltrinelli)
in edicola con il Fatto Quotidiano al prezzo speciale di 12 euro (€10,20 + il prezzo del quotidiano)