Il petrolio rincara dopo che ieri i paesi produttori non sono riusciti ad accordarsi su un prossimo aumento della produzione. La benzina costa il 16% in più dello scorso anno e i prezzi saliranno ancora
Petrolio, gas, benzina, bollette, inflazione. La fucina dei rincari dei prezzi continua a marciare a pieni giri. Secondo i dati del ministero dello Sviluppo Economico anche questa settimana i carburanti hanno registrato rialzi toccando i valori più alti dal novembre 2018. La benzina, in modalità self service, raggiunge un prezzo medio di 1,634 euro al litro, il gasolio si compra a 1,495 euro. Rispetto allo scorso anno benzina e diesel costano circa il 16% in più, significa che un pieno si paga 9/10 euro in più.
Altri rialzi sono facilmente prevedibili se si considera che il petrolio sta registrando nuovi rialzi dopo che ieri i paesi produttori dell’Opec più la Russia non sono riusciti a raggiungere un accordo per un prossimo aumento della produzione. Il brent, petrolio estratto nel mare del Nord che funge da riferimento per i 2/3 degli scambi globali, ha superato i 77,3 dollari al barile, il valore più alto dall’estate 2018 mente il Wti statunitense è sui massimi da oltre 6 anni. Secondo diversi analisti a questo punto l’ipotesi di un brent a breve a 80 dollari diventa molto verosimile. “Ci sono tutti i segnali per assistere a un rally nel corso dell’estate”; scrivono gli analisti di Td Securities.