"Fare il film-maker è il mio lavoro, ma la mia passione è l’alpinismo. E non è stato Reinhold a trasmettermela", ha raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera. Film, insieme a Reinhold (lo chiama così), per la loro casa di produzione Messner Mountain Movie. E salite sui tetti del mondo. Simon sta preparando una spedizione sul Karakorum "per risalire una montagna di settemila metri mai scalata"
Se sei il figlio di Reinhold Messner e la tua passione è l’alpinismo, c’è da scommettere che te l’abbia trasmessa tuo padre. Scommessa persa. Perché Simon Messner, figlio trentenne del re dell’alpinismo, dal papà non ha preso proprio nulla. “Fare il film-maker è il mio lavoro, ma la mia passione è l’alpinismo. E non è stato Reinhold a trasmettermela”, ha raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera. Film, insieme a Reinhold (lo chiama così), per la loro casa di produzione Messner Mountain Movie. E salite sui tetti del mondo. Simon sta preparando una spedizione sul Karakorum “per risalire una montagna di settemila metri mai scalata”. Una scelta non ‘classica’, e d’altra parte il giovane Messner sa bene che il K2 “è più famoso e a portata di mano, ma troppo battuto”. Racconta di aver scoperto la montagna a 17 anni: “… Quando ho provato ad arrampicare, mi ha conquistato. Eppure soffrivo di vertigini: da piccolo bastava un’altezza di due metri e mi prendeva il panico. Poi quando tornavo a terra volevo risalire per capire cosa mi faceva paura. Così, vincendo i miei limiti, sono diventato un alpinista”. E la montagna che lo ha conquistato l’ha vissuta senza il ‘re’, suo padre: “… Non c’era. Non sono mai andato con lui in arrampicata né mi ha mai portato nelle sue avventure. Ma in quota impari molto dalle emozioni che vivi, dalle paure che devi superare: è un rapporto molto intimo e personale che riguarda solo te e le montagna”. Simon ha una fidanzata che “non scala e che vorrebbe sposarsi” ma lui non è interessato al matrimonio. E che ne pensa di Reinhold, arrivato al terzo? “Devo dire che mi dà molto fastidio. Non sono andato al matrimonio; non sono stato invitato. Non accetto che sua moglie abbia l’età di mia sorella. Ma lui è Reinhold: se ha qualcosa in testa lo fa. E io tengo le distanze. Non è più come una volta”. Ma “una volta” era simile a oggi, solo che Simon cercava di “farselo andare bene”. Oggi, dice, non ci prova più. “Mai avuto un rapporto padre-figlio, non è un genitore come gli altri“. La montagna unisce, la montagna divide: “Tutti lo vedono come un mito ma a un bambino non serve una leggenda”.