Piccoli geni si laureano. Laurent Simons ha 11 anni. È belga. Mangia patatine fritte e gioca con uno splendido pastore tedesco, almeno a stare alle sue testimonianze fotografiche sul suo profilo Instagram da 56mila follower. Laurent, comunque, figura spesso anche davanti al pc mentre corrucciato e assorto cerca di risolvere insolubili problemi. Poi ancora appare di fronte a lavagne con disegnati complicati schemi e sistemi algebrico/matematici.
Insomma, per chi non l’avesse capito Laurent Simons è un genietto che una coppia di genitori social cerca di far apparire “normale” quando invece il piccoletto, con tanto di riga tra i capelli come se fosse già un quarantenne fatto e finito, si è appena laureato in fisica dopo aver seguito “soltanto dodici mesi di studi. Le università belghe, dicono gli organi di stampa del paese, se lo litigano. Qualche anno fa, ecco per dire, all’età in cui un bimbo normale sbavazza ancora con il pennarello quando disegna mamma e papà, un ateneo dove ci si laurea in ingegneria elettronica lo voleva a tutti i costi tra i suoi allievi. Sarà perché Laurent ha un sogno: sostituire con la tecnologia tutte le parti del corpo, per prolungare la vita degli esseri umani.
Niente di strano, dirà qualche scienziato già avanti con l’età e gli esperimenti in materia. Eh sì, ma Laurent vuole di più, come leggenda del settore vuole: l’umano sostituito in ogni parte ma mantenendo un collegamento con il cervello in modo da salvare per sempre la ‘coscienza’ dell’individuo. Le cronache raccontano che Laurent, originario di Ostenda, abbia un quoziente intellettivo fuori scala. Per dire, a otto anni aveva già compiuto l’intero percorso di studi ed era pronto per l’università. Qui però il tradimento, anche se siamo sempre nel glorioso e scolastico Be.Ne.Lux: i genitori lo hanno iscritto all’università olandese di Eindhoven, facoltà di tecnologia.
Qui i primi screzi da genio: i genitori volevano si laureasse entro i dieci anni, il rettore si è impuntato per un percorso più simile ai compagni di corsi. E niente, ecco Laurent figliol prodigo che torna in Belgio, all’università di Anversa, facoltà di fisica. Qui le autorità accademiche concedono al bambinetto di fare tutto in un anno. E così Laurent diventa il più giovane laureato al mondo. O quasi, perchè il primato spetta all’americano Michael Kearney, che nel 1994 si laureò in antropologia a 10 anni. Prossimi obiettivi? Il dottorato. Che tra l’altro mentre scriviamo potrebbe anche già aver concluso. I genitori frettolosi infine che dicono? Crescendo Laurent accelererà il passo perché dormirà meno che da bimbo quale è.