Ci sentiamo al centro delle storia e così giustifichiamo le violenze
Ho fatto il militare a Cuneo, sono un uomo di mondo, direbbe Totò. Era il 1976 e alle elezioni il Partito Comunista andò vicino ad ottenere la maggioranza. Durante lo spoglio arrivò in camerata un soldato dai locali degli ufficiali e ci disse che stavano parlando di cose strane, tipo occupare le stazioni di radio e televisione. In passato si era parlato di colpo di Stato, senza che ce ne fosse bisogno (il PCI perdeva regolarmente le elezioni), ma l’impressione che ebbi fu di una preparazione al colpo di Stato militare. Un’impressione confermata, anni dopo, da un militare che assistette a simili manovre in quegli stessi giorni, in Friuli. Nel mio plotone facemmo un piano: avremmo passato per le armi gli ufficiali che ci avessero ordinato di tradire il giuramento di fedeltà allo Stato che avevamo appena fatto. Avevamo le armi, ci avevano persino insegnato ad usarle.
Dopo qualche anno la leva obbligatoria fu abolita. Nessuno mi toglie dalla testa che a qualcuno sia balenata l’idea che fosse necessario “selezionare” gli appartenenti alle forze armate. In modo da evitare di armare chi potesse contrastare certi disegni politici.
Magistratura e Forze dell’Ordine hanno combattuto, in seguito, il terrorismo rosso e nero, e la malavita organizzata, versando una lunga scia di sangue per difendere lo Stato. Ma ci sono stati anche molti episodi oscuri.
Conosco molte persone che sono entrate a far parte delle Forze dell’ordine. Non le ritengo capaci di fare quello che è stato fatto a Pinelli, a Cucchi, agli arrestati di Bolzaneto, e ai detenuti di Santa Maria Capua Vetere. Forse c’è qualcuno che seleziona chi è predisposto ad agire in un certo modo, per formare gruppi di picchiatori, da impiegare in casi estremi. Ma chi decide che i casi siano estremi?
La Magistratura dovrebbe intervenire, ma leggo di manovre oscure, di stampo massonico, per controllare le nomine ai vertici. L’impressione è che ci sia un filo nero che collega tutte queste “coincidenze”. I responsabili diretti della macelleria messicana perpetrata durante il G8 di Genova, 20 anni fa, sono stati condannati ma, se non sbaglio, i capi hanno fatto carriera. È normale che ci siano individui “deviati”, ma se non si arriva mai a correggere le deviazioni, allora è il sistema ad essere “deviato”. Ma poi… deviato rispetto a cosa?
Nel ventennio fascista gli italiani erano in gran parte d’accordo con il regime e ancora oggi la destra tende ad assumere posizioni riconducibili al modo di vedere fascista. Un modo che non è stato inventato dal fascismo: c’era anche prima ed è stato solo “sdoganato”, come fece Berlusconi quando disse che alle elezioni a sindaco di Roma del 1993 lui avrebbe votato per Gianfranco Fini, di Alleanza Nazionale. Quel Fini che girava nella Questura di Genova ai tempi della macelleria messicana, da vicepresidente del Consiglio.
Come ogni popolo, dimentichiamo presto la storia ma pensiamo di esserne al centro. Ci sentiamo superiori e questo giustifica le nostre violenze. Noi, gli italiani “bravi gente”, siamo stati i primi a usare i gas contro la popolazione civile, durante le guerre coloniali in Africa. La prima volta che sono stato in un paese arabo guardavo con sgomento le scritte per la strada. Per me erano arabo… Poi ho visto i numeri sulle porte delle case. Ah! almeno i numeri li scrivono come noi. Mi sono sorpreso a pensare. Lo so bene che siamo noi a scriverli come “loro”, ma il complesso di superiorità è talmente radicato da cancellare la storia.
Oggi la matematica è la lingua universale della scienza. Ma non poteva esserlo al tempo dei romani… quando non c’era neppure lo zero. Come scrivevano i numeri, i greci? Quando siamo passati dalla numerazione romana a quella araba? Fu un cambio di paradigma epocale, ma di solito non si insegna a scuola.
Attribuirsi qualità superiori aumenta l’autostima e, di pari passo, diminuisce la stima per chi è diverso da noi per idee politiche, scelte sessuali, colore della pelle, religione, cultura. E questa presunta superiorità autorizza la violenza verso chi non si sottomette alla nostra supremazia. Avviene tra i popoli ed avviene anche all’interno dei popoli. Konrad Lorenz, premio Nobel per aver fondato la moderna etologia, ha scritto un trattato sull’aggressività. Fa parte di noi, ma non è detto che si debba tollerare.
Intanto, pare che il 40% degli italiani, stando ai sondaggi, si riconosca in politici che si potrebbero definire di destra estrema. Se diventano maggioranza, e vincono le elezioni, e poi decidono di sospendere la democrazia, forti del mandato democratico ottenuto, che si dovrebbe fare per difendere la democrazia? Sarebbe lecito andare contro il responso delle urne? Con la violenza? O si dovrebbe accettare la decisione popolare? Dopotutto Hitler e Mussolini vinsero elezioni democratiche! Che farebbero i padri costituenti, quelli che fecero la Resistenza, in un caso del genere? Le prove di fascismo sono in corso, anche da noi. Basteranno nobili idee e raffinati discorsi a fermare chi si sente in diritto di opprimere i diversi, quelli che non si adeguano al comune sentire?
Sta succedendo molto vicino a noi, in Turchia, Egitto, Bielorussia, Ungheria, Libia, Giordania, ed è successo in Grecia, al tempo dei colonnelli. Succede nei paesi da cui fuggono i profughi di tutto il mondo. Siamo così sicuri che non possa accadere qui?
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “La presentazione di Fondazione Bicocca è un momento importante perché Bicocca ha già dimostrato, spostandosi in quest'area geografica della città, di fare tanto per il territorio in cui è immersa, con una trasformazione ambientale e strutturale". Lo afferma Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
"Basti pensare - dice - a tutti gli investimenti sul verde che ha fatto e che circondano quest'area, ma soprattutto culturale, sulla parte che riguarda la proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, la possibilità di avvicinare e orientare ancora di più tante ragazze e ragazzi alle materie che l’Università Bicocca rappresenta in questo territorio. Ora attraverso la Fondazione, si cerca di creare quel ponte ancora più esplicito, ancora più forte con il mercato del lavoro”.
"L’obiettivo della Fondazione è trasformare da un lato il mercato del lavoro, avvicinandolo sempre di più alle aspettative di tante ragazze e ragazzi, dall'altro lato avvicinare questo patrimonio di giovani alle proposte che ci sono nel mercato del lavoro, orientandoli e formandoli nel modo corretto a fronte delle tante vacancies che ci sono in diversi settori. Un obiettivo molto utile non solo a Milano, ma al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il costo delle bollette in Italia ha raggiunto picchi insostenibili per famiglie e imprese. Oggi la segretaria Schlein ha dimostrato che sono possibili interventi urgenti e immediati per abbassare il costo dell’energia. Nello stesso giorno in cui il governo Meloni fa slittare il cdm per affrontare la questione: sono nel caos. Seguano le proposte del Pd, perché gli italiani non possono rimetterci di tasca propria per l’incompetenza di questa destra". Lo scrive sui social Alessandro Zan del Pd.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Il valore di Fondazione Bicocca è un atto di coraggio, ma anche di eredità, perché questo è il mio ultimo anno di mandato. Pertanto, l'ottica è mettere a disposizione le competenze, ma anche il coraggio, di un grande ateneo pubblico multidisciplinare, come Bicocca, a disposizione della società civile a 360 gradi”. Così Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Tutti noi sappiamo dell'incertezza economica, dei problemi relativi al mancato sviluppo delle competenze e dell'inverno demografico. Queste sfide non sono solo italiane, ma anche europee, rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina e fanno riflettere sul gap di innovazione tecnologica che caratterizza tutta l'Europa e in particolare il nostro Paese. Pertanto - spiega la rettrice Iannantuoni - è motivo di orgoglio avere da un lato lo sviluppo delle competenze e dall’altro mettere a disposizione i nostri laboratori e le nostre migliori menti insieme alle imprese per fare sviluppo e crescita. Non c'è innovazione tecnologica se non c’è giustizia sociale, cioè se l’innovazione non è a favore di tutti. Un esempio sono le polemiche legate alle auto elettriche”.
“Quindi, il nostro approccio è multidisciplinare, innovativo e diverso, com’è diversa Bicocca, e si propone come una piattaforma di connessioni per il futuro, come abbiamo voluto chiamare la giornata di oggi e aspettiamo tutte le imprese del terzo settore, gli Irccs, gli istituti di cura, le scienze della vita, Tutti insieme per dare una speranza diversa al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il governo Meloni, in quasi due anni, non ha adottato alcuna misura efficace per contrastare l’aumento delle bollette, preferendo smantellare il mercato tutelato e aggravando così la situazione di famiglie e imprese". Lo afferma Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio alla Camera, sottolineando la necessità di un cambio di rotta immediato. Il Partito Democratico torna a chiedere interventi concreti, proponendo due soluzioni centrali: separare il costo dell’energia da quello del gas e istituire un ente pubblico che possa garantire prezzi più accessibili.
"Non possiamo accettare – aggiunge Pagano – che il nostro sistema energetico rimanga vincolato a un meccanismo che pesa enormemente sulle tasche di cittadini e aziende. Il gas è la fonte più costosa e instabile, e continuare a legare il prezzo dell’elettricità a questa risorsa è un errore che il governo deve correggere subito. Le bollette stanno raggiungendo livelli insostenibili proprio nei mesi di maggiore consumo: Meloni e la sua maggioranza si decidano ad agire, perché gli italiani non possono più aspettare", conclude Pagano.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Non è più procrastinabile un intervento del Governo per contenere i costi delle bollette, oramai insostenibili per milioni di italiani. Governo e maggioranza facciano proprie le proposte del Pd avanzate da Elly Schlein e tutte a costo zero. Proposte semplici, chiare ed efficaci. Approviamole con spirito bipartisan per il bene del Paese". Così in una nota il senatore del Pd Michele Fina.
"Dopo che il taglio delle accise, promesso dalla presidente Meloni, era rimasto intrappolato nella distanza che c'è tra il dire e il fare e nulla è stato fatto è ora che maggioranza e governo prendano atto della gravità della situazione. Come si fa a non rendersi conto che questa emergenza bollette si aggiunge all’aumento di carburante, RC Auto e pedaggi, beni alimentari, materiale scolastico e affitti? Una situazione sconfortante che si va ad aggiungere ad una economia che arretra da 750 giorni, proprio mentre attendiamo gli effetti nefasti dei dazi di Trump".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Si riunirà domani pomeriggio il gruppo Pd della Camera e all'ordine del giorno c'è anche la questione della pdl Cisl sulla partecipazione dei lavoratori. Dopodomani infatti si riunirà in mattinata il Comitato dei 9 e quindi è atteso il provvedimento in aula. Provvedimento sul quale si sono registrate sensibilità diverse tra i dem. Con il disagio dell'area riformista, in particolare, a dire no all'iniziativa promossa dalla Cisl. Per un altro pezzo dei dem invece, come Arturo Scotto e Maria Cecilia Guerra, il testo base è stato stravolto dalla maggioranza ed è quindi insostenibile. Testo su cui, per altro, ha messo il cappello la stessa premier Giorgia Meloni parlando all'ultima assemblea Cisl.
I dem, per trovare una quadra, si erano già confrontati nelle settimane scorse in una riunione del gruppo a Montecitorio. Si era deciso di rinviare la decisione sul voto, in attesa di vedere se la maggioranza si fosse resa disponibile ad accogliere alcune modifiche, in aula, proposte dal Pd. "Attendiamo un segnale", si era detto. A quasi un mese di distanza però il 'segnale' non sembra arrivato. Dice Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro: "Noi abbiamo tenuto sempre come bussola il merito. E votare no al mandato al relatore, è stata un scelta di merito perchè il testo base Cisl è stato completamente stravolto e peggiorato. Tanto che viene da chiedersi come sia possibile che un grande sindacato come la Cisl possa riconoscere come proprio il provvedimento che arriva in aula...".
"Ma -aggiunge- abbiamo detto che eravamo disponibili a modificare il nostro no in commissione, se in aula la maggioranza avesse dato l'ok ad alcune significative modifiche. Al momento, però non abbiamo avuto alcun segnale in questa direzione". E quindi, va a finire che il Pd si divide? "Non credo proprio". Magari si va verso un'astensione? "Domani abbiamo il gruppo, discuteremo domani".
Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) - L'intervento e le cure per il tumore al seno possono avere un forte impatto sulla sfera emotiva e sessuale della donna; il bisogno di recuperare femminilità e intimità, così come il desiderio di maternità, sono molto sentiti dalle pazienti, che però non ne parlano. Lo confermano i dati di un'indagine condotta da Iqvia e promossa da Europa Donna Italia per comprendere l'impatto della malattia sull'identità femminile e la relazione di coppia. I risultati sono stati presentati nel corso del convegno scientifico 'Rəvolution in medicine', che si è tenuto sabato 22 febbraio all'università degli Studi di Milano.
Oltre il 90% delle donne riscontra problemi legati alla sfera sessuale in seguito a interventi e trattamenti per il tumore al seno, ma il 66% non ne parla con nessuno e il 42% rinuncia a gestirli, evidenzia la ricerca coordinata da Isabella Cecchini, responsabile del Centro studi Iqvia Italia, che ha coinvolto 382 donne con diagnosi di tumore al seno di diverse fasce di età e a diverso stadio di malattia. I risultati indicano che le tematiche relative a emozioni e sessualità sono percepite importanti per il 72% del campione, ma restano taciute non solo dalle donne stesse - principalmente per timore, vergogna, idea che siano aspetti secondari rispetto alle priorità dettate dalla malattia - ma anche dai medici.
"Rispetto agli esordi del mio essere oncologa - dichiara Manuelita Mazza, oncologa della Senologia medica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano e responsabile scientifica di 'Rəvolution in medicine' - la vita delle pazienti è cambiata. In poco più di vent'anni ho assistito a grandi passi avanti nella capacità di curare il tumore al seno, anche nelle forme metastatiche; tuttavia, se si guarisce sempre di più e l'aspettativa di vita è più lunga, non sono certa sia anche più larga, più piena, più densa di vita stessa. La salute sessuale è un aspetto puntualmente trascurato del benessere di chi ha una diagnosi impegnativa come il tumore al seno, specie se metastatico, ma è parte integrante del benessere di ciascuna donna e non può essere un argomento omesso a fronte di una diagnosi di tumore al seno".
"Fornire alla paziente informazioni chiare sugli effetti collaterali sessuali dei trattamenti e, se desiderato, includere il partner nelle discussioni cliniche può fare una grande differenza - prosegue Mazza - Questa apertura non solo supporta meglio la paziente, ma le permette di sentirsi compresa in una delle sfere più intime e vulnerabili della sua vita".
I dati presentati confermano quanto un cambio di passo sia necessario: appena il 22% delle donne intervistate ha un alto livello di consapevolezza dell'impatto delle terapie sulla propria sessualità, l'11% ha interrotto la relazione con il proprio partner dopo la diagnosi di tumore al seno e 2 coppie su 3 hanno interrotto i rapporti sessuali. Anche sul fronte della maternità emergono dati significativi: solo 3 pazienti su 4 parlano del desiderio di diventare madri con il proprio medico di riferimento, e la comunicazione risulta chiara e rassicurante appena per la metà di esse, con il risultato che troppo spesso si rinuncia al proprio progetto di vita perché non si sono ricevute informazioni adeguate.
"E' il momento di promuovere un cambiamento - commenta Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - e far sì che i problemi riscontrati dalle pazienti nella sfera emotiva e sessuale escano dal cono d’ombra del tabù. Le donne chiedono un supporto specifico da parte dei medici e vorrebbero essere affiancate anche dagli psiconcologi. L'impegno di Europa Donna in queste direzioni non mancherà. Già dal 2022 abbiamo avviato il progetto 'Come Prima', dedicato al recupero della femminilità e al desiderio di maternità delle donne con tumore del seno, coinvolgendo le pazienti, i loro partner e i medici con materiale informativo e appuntamenti dedicati, e proseguono i nostri sforzi per promuovere e normalizzare il dialogo tra pazienti e professionisti sanitari, medici in primis, anche su questi aspetti. Non dimentichiamo che la presa in carico delle pazienti deve prendere in considerazione non solo la malattia di per sé, ma la donna nella sua interezza, con i suoi bisogni fisici e psicologici".
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Ferdinando Boero
Naturalista
Società - 8 Luglio 2021
Ci sentiamo al centro delle storia e così giustifichiamo le violenze
Ho fatto il militare a Cuneo, sono un uomo di mondo, direbbe Totò. Era il 1976 e alle elezioni il Partito Comunista andò vicino ad ottenere la maggioranza. Durante lo spoglio arrivò in camerata un soldato dai locali degli ufficiali e ci disse che stavano parlando di cose strane, tipo occupare le stazioni di radio e televisione. In passato si era parlato di colpo di Stato, senza che ce ne fosse bisogno (il PCI perdeva regolarmente le elezioni), ma l’impressione che ebbi fu di una preparazione al colpo di Stato militare. Un’impressione confermata, anni dopo, da un militare che assistette a simili manovre in quegli stessi giorni, in Friuli. Nel mio plotone facemmo un piano: avremmo passato per le armi gli ufficiali che ci avessero ordinato di tradire il giuramento di fedeltà allo Stato che avevamo appena fatto. Avevamo le armi, ci avevano persino insegnato ad usarle.
Dopo qualche anno la leva obbligatoria fu abolita. Nessuno mi toglie dalla testa che a qualcuno sia balenata l’idea che fosse necessario “selezionare” gli appartenenti alle forze armate. In modo da evitare di armare chi potesse contrastare certi disegni politici.
Magistratura e Forze dell’Ordine hanno combattuto, in seguito, il terrorismo rosso e nero, e la malavita organizzata, versando una lunga scia di sangue per difendere lo Stato. Ma ci sono stati anche molti episodi oscuri.
Conosco molte persone che sono entrate a far parte delle Forze dell’ordine. Non le ritengo capaci di fare quello che è stato fatto a Pinelli, a Cucchi, agli arrestati di Bolzaneto, e ai detenuti di Santa Maria Capua Vetere. Forse c’è qualcuno che seleziona chi è predisposto ad agire in un certo modo, per formare gruppi di picchiatori, da impiegare in casi estremi. Ma chi decide che i casi siano estremi?
La Magistratura dovrebbe intervenire, ma leggo di manovre oscure, di stampo massonico, per controllare le nomine ai vertici. L’impressione è che ci sia un filo nero che collega tutte queste “coincidenze”. I responsabili diretti della macelleria messicana perpetrata durante il G8 di Genova, 20 anni fa, sono stati condannati ma, se non sbaglio, i capi hanno fatto carriera. È normale che ci siano individui “deviati”, ma se non si arriva mai a correggere le deviazioni, allora è il sistema ad essere “deviato”. Ma poi… deviato rispetto a cosa?
Nel ventennio fascista gli italiani erano in gran parte d’accordo con il regime e ancora oggi la destra tende ad assumere posizioni riconducibili al modo di vedere fascista. Un modo che non è stato inventato dal fascismo: c’era anche prima ed è stato solo “sdoganato”, come fece Berlusconi quando disse che alle elezioni a sindaco di Roma del 1993 lui avrebbe votato per Gianfranco Fini, di Alleanza Nazionale. Quel Fini che girava nella Questura di Genova ai tempi della macelleria messicana, da vicepresidente del Consiglio.
Come ogni popolo, dimentichiamo presto la storia ma pensiamo di esserne al centro. Ci sentiamo superiori e questo giustifica le nostre violenze. Noi, gli italiani “bravi gente”, siamo stati i primi a usare i gas contro la popolazione civile, durante le guerre coloniali in Africa. La prima volta che sono stato in un paese arabo guardavo con sgomento le scritte per la strada. Per me erano arabo… Poi ho visto i numeri sulle porte delle case. Ah! almeno i numeri li scrivono come noi. Mi sono sorpreso a pensare. Lo so bene che siamo noi a scriverli come “loro”, ma il complesso di superiorità è talmente radicato da cancellare la storia.
Oggi la matematica è la lingua universale della scienza. Ma non poteva esserlo al tempo dei romani… quando non c’era neppure lo zero. Come scrivevano i numeri, i greci? Quando siamo passati dalla numerazione romana a quella araba? Fu un cambio di paradigma epocale, ma di solito non si insegna a scuola.
Attribuirsi qualità superiori aumenta l’autostima e, di pari passo, diminuisce la stima per chi è diverso da noi per idee politiche, scelte sessuali, colore della pelle, religione, cultura. E questa presunta superiorità autorizza la violenza verso chi non si sottomette alla nostra supremazia. Avviene tra i popoli ed avviene anche all’interno dei popoli. Konrad Lorenz, premio Nobel per aver fondato la moderna etologia, ha scritto un trattato sull’aggressività. Fa parte di noi, ma non è detto che si debba tollerare.
Intanto, pare che il 40% degli italiani, stando ai sondaggi, si riconosca in politici che si potrebbero definire di destra estrema. Se diventano maggioranza, e vincono le elezioni, e poi decidono di sospendere la democrazia, forti del mandato democratico ottenuto, che si dovrebbe fare per difendere la democrazia? Sarebbe lecito andare contro il responso delle urne? Con la violenza? O si dovrebbe accettare la decisione popolare? Dopotutto Hitler e Mussolini vinsero elezioni democratiche! Che farebbero i padri costituenti, quelli che fecero la Resistenza, in un caso del genere? Le prove di fascismo sono in corso, anche da noi. Basteranno nobili idee e raffinati discorsi a fermare chi si sente in diritto di opprimere i diversi, quelli che non si adeguano al comune sentire?
Sta succedendo molto vicino a noi, in Turchia, Egitto, Bielorussia, Ungheria, Libia, Giordania, ed è successo in Grecia, al tempo dei colonnelli. Succede nei paesi da cui fuggono i profughi di tutto il mondo. Siamo così sicuri che non possa accadere qui?
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Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “La presentazione di Fondazione Bicocca è un momento importante perché Bicocca ha già dimostrato, spostandosi in quest'area geografica della città, di fare tanto per il territorio in cui è immersa, con una trasformazione ambientale e strutturale". Lo afferma Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
"Basti pensare - dice - a tutti gli investimenti sul verde che ha fatto e che circondano quest'area, ma soprattutto culturale, sulla parte che riguarda la proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, la possibilità di avvicinare e orientare ancora di più tante ragazze e ragazzi alle materie che l’Università Bicocca rappresenta in questo territorio. Ora attraverso la Fondazione, si cerca di creare quel ponte ancora più esplicito, ancora più forte con il mercato del lavoro”.
"L’obiettivo della Fondazione è trasformare da un lato il mercato del lavoro, avvicinandolo sempre di più alle aspettative di tante ragazze e ragazzi, dall'altro lato avvicinare questo patrimonio di giovani alle proposte che ci sono nel mercato del lavoro, orientandoli e formandoli nel modo corretto a fronte delle tante vacancies che ci sono in diversi settori. Un obiettivo molto utile non solo a Milano, ma al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il costo delle bollette in Italia ha raggiunto picchi insostenibili per famiglie e imprese. Oggi la segretaria Schlein ha dimostrato che sono possibili interventi urgenti e immediati per abbassare il costo dell’energia. Nello stesso giorno in cui il governo Meloni fa slittare il cdm per affrontare la questione: sono nel caos. Seguano le proposte del Pd, perché gli italiani non possono rimetterci di tasca propria per l’incompetenza di questa destra". Lo scrive sui social Alessandro Zan del Pd.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Il valore di Fondazione Bicocca è un atto di coraggio, ma anche di eredità, perché questo è il mio ultimo anno di mandato. Pertanto, l'ottica è mettere a disposizione le competenze, ma anche il coraggio, di un grande ateneo pubblico multidisciplinare, come Bicocca, a disposizione della società civile a 360 gradi”. Così Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Tutti noi sappiamo dell'incertezza economica, dei problemi relativi al mancato sviluppo delle competenze e dell'inverno demografico. Queste sfide non sono solo italiane, ma anche europee, rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina e fanno riflettere sul gap di innovazione tecnologica che caratterizza tutta l'Europa e in particolare il nostro Paese. Pertanto - spiega la rettrice Iannantuoni - è motivo di orgoglio avere da un lato lo sviluppo delle competenze e dall’altro mettere a disposizione i nostri laboratori e le nostre migliori menti insieme alle imprese per fare sviluppo e crescita. Non c'è innovazione tecnologica se non c’è giustizia sociale, cioè se l’innovazione non è a favore di tutti. Un esempio sono le polemiche legate alle auto elettriche”.
“Quindi, il nostro approccio è multidisciplinare, innovativo e diverso, com’è diversa Bicocca, e si propone come una piattaforma di connessioni per il futuro, come abbiamo voluto chiamare la giornata di oggi e aspettiamo tutte le imprese del terzo settore, gli Irccs, gli istituti di cura, le scienze della vita, Tutti insieme per dare una speranza diversa al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il governo Meloni, in quasi due anni, non ha adottato alcuna misura efficace per contrastare l’aumento delle bollette, preferendo smantellare il mercato tutelato e aggravando così la situazione di famiglie e imprese". Lo afferma Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio alla Camera, sottolineando la necessità di un cambio di rotta immediato. Il Partito Democratico torna a chiedere interventi concreti, proponendo due soluzioni centrali: separare il costo dell’energia da quello del gas e istituire un ente pubblico che possa garantire prezzi più accessibili.
"Non possiamo accettare – aggiunge Pagano – che il nostro sistema energetico rimanga vincolato a un meccanismo che pesa enormemente sulle tasche di cittadini e aziende. Il gas è la fonte più costosa e instabile, e continuare a legare il prezzo dell’elettricità a questa risorsa è un errore che il governo deve correggere subito. Le bollette stanno raggiungendo livelli insostenibili proprio nei mesi di maggiore consumo: Meloni e la sua maggioranza si decidano ad agire, perché gli italiani non possono più aspettare", conclude Pagano.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Non è più procrastinabile un intervento del Governo per contenere i costi delle bollette, oramai insostenibili per milioni di italiani. Governo e maggioranza facciano proprie le proposte del Pd avanzate da Elly Schlein e tutte a costo zero. Proposte semplici, chiare ed efficaci. Approviamole con spirito bipartisan per il bene del Paese". Così in una nota il senatore del Pd Michele Fina.
"Dopo che il taglio delle accise, promesso dalla presidente Meloni, era rimasto intrappolato nella distanza che c'è tra il dire e il fare e nulla è stato fatto è ora che maggioranza e governo prendano atto della gravità della situazione. Come si fa a non rendersi conto che questa emergenza bollette si aggiunge all’aumento di carburante, RC Auto e pedaggi, beni alimentari, materiale scolastico e affitti? Una situazione sconfortante che si va ad aggiungere ad una economia che arretra da 750 giorni, proprio mentre attendiamo gli effetti nefasti dei dazi di Trump".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Si riunirà domani pomeriggio il gruppo Pd della Camera e all'ordine del giorno c'è anche la questione della pdl Cisl sulla partecipazione dei lavoratori. Dopodomani infatti si riunirà in mattinata il Comitato dei 9 e quindi è atteso il provvedimento in aula. Provvedimento sul quale si sono registrate sensibilità diverse tra i dem. Con il disagio dell'area riformista, in particolare, a dire no all'iniziativa promossa dalla Cisl. Per un altro pezzo dei dem invece, come Arturo Scotto e Maria Cecilia Guerra, il testo base è stato stravolto dalla maggioranza ed è quindi insostenibile. Testo su cui, per altro, ha messo il cappello la stessa premier Giorgia Meloni parlando all'ultima assemblea Cisl.
I dem, per trovare una quadra, si erano già confrontati nelle settimane scorse in una riunione del gruppo a Montecitorio. Si era deciso di rinviare la decisione sul voto, in attesa di vedere se la maggioranza si fosse resa disponibile ad accogliere alcune modifiche, in aula, proposte dal Pd. "Attendiamo un segnale", si era detto. A quasi un mese di distanza però il 'segnale' non sembra arrivato. Dice Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro: "Noi abbiamo tenuto sempre come bussola il merito. E votare no al mandato al relatore, è stata un scelta di merito perchè il testo base Cisl è stato completamente stravolto e peggiorato. Tanto che viene da chiedersi come sia possibile che un grande sindacato come la Cisl possa riconoscere come proprio il provvedimento che arriva in aula...".
"Ma -aggiunge- abbiamo detto che eravamo disponibili a modificare il nostro no in commissione, se in aula la maggioranza avesse dato l'ok ad alcune significative modifiche. Al momento, però non abbiamo avuto alcun segnale in questa direzione". E quindi, va a finire che il Pd si divide? "Non credo proprio". Magari si va verso un'astensione? "Domani abbiamo il gruppo, discuteremo domani".
Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) - L'intervento e le cure per il tumore al seno possono avere un forte impatto sulla sfera emotiva e sessuale della donna; il bisogno di recuperare femminilità e intimità, così come il desiderio di maternità, sono molto sentiti dalle pazienti, che però non ne parlano. Lo confermano i dati di un'indagine condotta da Iqvia e promossa da Europa Donna Italia per comprendere l'impatto della malattia sull'identità femminile e la relazione di coppia. I risultati sono stati presentati nel corso del convegno scientifico 'Rəvolution in medicine', che si è tenuto sabato 22 febbraio all'università degli Studi di Milano.
Oltre il 90% delle donne riscontra problemi legati alla sfera sessuale in seguito a interventi e trattamenti per il tumore al seno, ma il 66% non ne parla con nessuno e il 42% rinuncia a gestirli, evidenzia la ricerca coordinata da Isabella Cecchini, responsabile del Centro studi Iqvia Italia, che ha coinvolto 382 donne con diagnosi di tumore al seno di diverse fasce di età e a diverso stadio di malattia. I risultati indicano che le tematiche relative a emozioni e sessualità sono percepite importanti per il 72% del campione, ma restano taciute non solo dalle donne stesse - principalmente per timore, vergogna, idea che siano aspetti secondari rispetto alle priorità dettate dalla malattia - ma anche dai medici.
"Rispetto agli esordi del mio essere oncologa - dichiara Manuelita Mazza, oncologa della Senologia medica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano e responsabile scientifica di 'Rəvolution in medicine' - la vita delle pazienti è cambiata. In poco più di vent'anni ho assistito a grandi passi avanti nella capacità di curare il tumore al seno, anche nelle forme metastatiche; tuttavia, se si guarisce sempre di più e l'aspettativa di vita è più lunga, non sono certa sia anche più larga, più piena, più densa di vita stessa. La salute sessuale è un aspetto puntualmente trascurato del benessere di chi ha una diagnosi impegnativa come il tumore al seno, specie se metastatico, ma è parte integrante del benessere di ciascuna donna e non può essere un argomento omesso a fronte di una diagnosi di tumore al seno".
"Fornire alla paziente informazioni chiare sugli effetti collaterali sessuali dei trattamenti e, se desiderato, includere il partner nelle discussioni cliniche può fare una grande differenza - prosegue Mazza - Questa apertura non solo supporta meglio la paziente, ma le permette di sentirsi compresa in una delle sfere più intime e vulnerabili della sua vita".
I dati presentati confermano quanto un cambio di passo sia necessario: appena il 22% delle donne intervistate ha un alto livello di consapevolezza dell'impatto delle terapie sulla propria sessualità, l'11% ha interrotto la relazione con il proprio partner dopo la diagnosi di tumore al seno e 2 coppie su 3 hanno interrotto i rapporti sessuali. Anche sul fronte della maternità emergono dati significativi: solo 3 pazienti su 4 parlano del desiderio di diventare madri con il proprio medico di riferimento, e la comunicazione risulta chiara e rassicurante appena per la metà di esse, con il risultato che troppo spesso si rinuncia al proprio progetto di vita perché non si sono ricevute informazioni adeguate.
"E' il momento di promuovere un cambiamento - commenta Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - e far sì che i problemi riscontrati dalle pazienti nella sfera emotiva e sessuale escano dal cono d’ombra del tabù. Le donne chiedono un supporto specifico da parte dei medici e vorrebbero essere affiancate anche dagli psiconcologi. L'impegno di Europa Donna in queste direzioni non mancherà. Già dal 2022 abbiamo avviato il progetto 'Come Prima', dedicato al recupero della femminilità e al desiderio di maternità delle donne con tumore del seno, coinvolgendo le pazienti, i loro partner e i medici con materiale informativo e appuntamenti dedicati, e proseguono i nostri sforzi per promuovere e normalizzare il dialogo tra pazienti e professionisti sanitari, medici in primis, anche su questi aspetti. Non dimentichiamo che la presa in carico delle pazienti deve prendere in considerazione non solo la malattia di per sé, ma la donna nella sua interezza, con i suoi bisogni fisici e psicologici".