La Guardia costiera ha localizzato a 90 metri di profondità l’imbarcazione e i corpi dei migranti dispersi nel naufragio avvenuto fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione il 30 giugno scorso. Secondo fonti investigative le persone scomparse sarebbero nove.
Per ottenere il maggior numero di informazioni utili alle indagini degli inquirenti, il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, e il sostituto Maria Barbara Cifalinò hanno disposto che vengano realizzate foto e riprese del relitto e dei corpi trovati nel fondo del tratto di mare.
A seguito del naufragio in cui hanno perso la vita 7 donne di cui una incinta, erano iniziate le operazioni di ricerca e di localizzazione del barcone inabissatosi dopo il naufragio tra le accuse di ritardo dei soccorsi avanzate dalla Ong Sea Watch alla Guardia costiera.
La procura di Agrigento aveva aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e il procuratore Patronaggio aveva dato il via libera alle ricerche del barcone e dei corpi dei dispersi attraverso un robot della Guardia costiera. In tutto, 46 persone sono sopravvissute all’incidente, mentre nove risulterebbero i dispersi, fra cui alcuni bambini.