“Papa Francesco ha trascorso una giornata tranquilla, alimentandosi e muovendosi autonomamente”. È quanto afferma il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, nel consueto bollettino medico sulla degenza di Bergoglio al Policlinico Gemelli. Il portavoce vaticano ha raccontato che nel pomeriggio di ieri il Pontefice “ha inteso manifestare la sua paterna vicinanza ai piccoli degenti del vicino reparto di oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile, facendo loro giungere il suo affettuoso saluto”. Sugli aspetti clinici, Bruni ha spiegato che ieri sera il Papa “ha manifestato un episodio febbrile” e che “questa mattina è stato sottoposto agli esami di routine, microbiologici e ad una tac torace-addome, risultata negativa. Il Santo Padre prosegue le cure programmate e l’alimentazione per via orale”. Il portavoce ha, infine, aggiunto che in questo momento di convalescenza lo sguardo del Papa è rivolto “a quanti soffrono, esprimendo la sua vicinanza agli ammalati, specialmente ai più bisognosi di cure”. Notizie che arrivano dopo che l’esame istologico definitivo ha escluso masse tumorali confermando la diagnosi iniziale di stenosi diverticolare severa con segni di diverticolite sclerosante.
Bergoglio ha voluto esprimere la sua vicinanza anche alla popolazione di Haiti dopo l’assassinio del presidente Jovenel Moise, che aveva incontrato personalmente in Vaticano nel 2018, e alla moglie rimasta gravemente ferita durante l’agguato. In un telegramma a firma del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, Francesco “esprime la sua tristezza” per “l’efferato assassinio” e “condanna ogni forma di violenza come mezzo per risolvere crisi e conflitti”. Augurando “al caro popolo haitiano un futuro di fraterna armonia, solidarietà e prosperità”.
Sulla degenza di Bergoglio è intervenuto anche don Luigi Maria Epicoco, recentemente nominato dal Pontefice assistente ecclesiastico del Dicastero per la comunicazione ed editorialista de L’Osservatore Romano. “Mi piace pensare – ha scritto il sacerdote sulle colonne del quotidiano della Santa Sede – che anche questa breve sosta di Papa Francesco al Gemelli sia un’occasione per lui di sentirsi chiamato più profondamente ‘a pascere le pecorelle del Signore’ attraverso la scomoda cattedra della fragilità fisica, consapevole che l’offerta della propria sofferenza ha un valore immenso agli occhi di Dio, perché ci fa somigliare di più a Cristo. Allora ha senso la nostra preghiera per lui, perché essa non è solo preghiera per la guarigione ma preghiera di intercessione perché ci offra la testimonianza più scandalosa agli occhi del mondo: ‘Quando sono debole, è allora che sono forte. In questi ultimi anni – ha concluso Epicoco – Papa Francesco ce lo ha ricordato in tanti modi: solo se la Chiesa non avrà paura di mostrare la propria debolezza allora sarà davvero una Chiesa forte perché credibile”.
Twitter: @FrancescoGrana