Andrea Bajani – Il Libro delle case (Feltrinelli)
Incipit: “La prima casa ha tre stanze da letto, un soggiorno, una cucina e un bagno. La stanza da letto dove dorme il bambino, che per convenzione chiameremo Io, è in realtà uno sgabuzzino con una brandina. È un po’ umido, come del resto tutta la casa”.
Per conoscere la vita di un uomo l’unico modo è setacciare le case in cui ha vissuto. Bajani in trance osservativa esplorativa descrittiva in terza persona tra cucinotti, frigoriferi, stanze da letto, balconcini, finestre, nello scorrere di cinquant’anni per il protagonista Io (ma anche di Moglie, Bambina, ecc..). Torino, Roma, Parigi, Londra: uno spazio allungato, labirintico, memoria architettonica dell’esistenza e concretezza del respiro profondo tra quattro (anguste, ariose, liberanti, reversibili) mura. Una perlustrazione infinitesimale e condivisa del dentro e del fuori, parete specchio casalinga per riflettere un incedere doloroso e solitario. Vertigine narrativa di tutto rispetto che non molla mai la presa attraverso una peculiare e forsennata mescolanza di stile e di rotolamento della storia. Testo arredato pure con planimetrie del catasto. Se fossimo negli anni novanta Il libro delle case avrebbe già fatto il botto. Probabilità di vittoria: vorremmo ma non si può… 15%
Tre domande ad Andrea Bajani
Che significato ha Il libro delle case per lei?
E’ il libro con cui ho capito quanto è importante tacere, e starsene in disparte per anni, nel silenzio, per dare il tempo alla letteratura di fermentare. Per anni, prima, avevo scritto molto, nei libri e sui giornali, girato molto, presentato molto. E poi ho capito che c’era un ‘professionismo’ dell’essere scrittori con cui non mi sentivo più a mio agio, perché era quanto di più lontano dalla ragione intima per cui scrivevo. E così mi sono ritirato, anche geograficamente, e per molti anni ho coltivato questo libro nel silenzio, e persino senza il pensiero della pubblicazione, come si scrive a diciassette anni, per pura necessità e nell’assoluta libertà. Questo significa per me, ed è anche quello che ho imparato dalla poesia, ed è la via che voglio continuare a battere.
Perché scrive?
Per vivere di più.
Chi vince il premio Strega 2021?
Non lo so.
Bajani è nato a Roma 45 anni fa ed è uno scrittore e poeta affermato da almeno un ventennio. Tradotto in molte lingue, autore anche di testi teatrali (18mila giorni, Il pitone) ma anche mai realmente apprezzato quanto meritano i talenti letterari autentici. Prima candidatura allo Strega.