Sembrano dettagli ma significano miglia di miliardi. La Banca centrale europea ha rivisto la “formula” con cui definisce il suo obiettivo di inflazione. Sinora il livello ottimale veniva definito come “vicino, ma inferiore al 2%”. Ora diventa 2% “simmetrico”, vale a dire con la possibilità di consentire tassi d’inflazione superiori quando necessario ad assicurare la stabilità dei prezzi. E’ la prima revisione da quando la Bce esiste e, in concreto, regala a Francoforte qualche margine in più per continuare con la sua politica monetaria ultra espansiva. “Quando l’economia opera con tassi nominali vicini al limite minimo, richiede un’azione particolarmente forte o persistente per evitare il radicarsi di deviazioni negative dal target d’inflazione. Questo può anche comportare un periodo transitorio in cui l’inflazione è moderatamente al di sopra dell’obiettivo”. Scrive la Bce nel comunicato sull’esito della sua Strategy Review, consolidando ulteriormente l’utilizzo di politiche non convenzionali una volta esaurita la leva del tasso d’interesse.

La Bce, modellata sulla Bundesbank tedesca per volontà di Berlino, ha come obiettivo primario il controllo dell’inflazione e solo in seconda battuta il sostegno ad occupazione ed economia. Non sempre, ma abitualmente le due cose tendono ad essere in contrasto. Ridurre l’inflazione significa raffreddare l’economia e incidere negativamente sull’occupazione e viceversa. A differenza della Bce, la Federal Reserve statunitense mette sullo stesso piano i due obiettivi, lasciando poi a chi muove le leve delle politiche monetarie la scelta su quale scopo perseguire. La nuova strategia varata oggi rende quindi la Banca centrale europea un poco più simile a quella statunitense e arriva in una fase in cui in Europa, e soprattutto Stati Uniti, si osserva una ripresa dell’indice dei prezzi al consumo, definita tuttavia “transitoria” dalle due banche centrali.

La Strategy Review “pone delle solide fondamenta che ci guideranno nel condurre la politica monetaria negli anni a venire”, ha affermato Christine Lagarde, presidente della Bce, nel comunicato in cui la Bce annuncia l’esito della sua revisione strategica di politica monetaria. Nella Strategy review è presente anche “un piano d’azione per includere considerazioni sul cambiamento climatico nella sua strategia di politica monetaria”, con una “ambiziosa roadmap”. Nello specifico, la Bce intende “espandere la sua capacità analitica” sul cambiamento climatico, “includere considerazioni sul cambiamento climatico nelle operazioni di politica monetaria” che riguardano i dati sui bilanci, la valutazione dei rischi, il trattamento degli asset forniti a garanzia della liquidità e gli acquisti di bond aziendali. La Bce – si legge nel comunicato – metterà in atto il suo action plan “in linea on i progressi e le iniziative delle politiche Ue”.

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